Ruja Ignatova, la regina dei cripto-furti e super ricercata dall'Fbi: taglia di 100 mila dollari

Ruja Ignatova, la regina dei cripto-furti e super ricercata dall'Fbi: taglia di 100 mila dollari
di Chiara Bruschi
Sabato 2 Luglio 2022, 21:00
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È stata soprannominata Cryptoqueen, ovvero regina della criptovaluta, e ora l'FBI l'ha inserita nella top ten dei fuggitivi più ricercati, sperando che chiunque veda la sua foto possa aiutare le autorità a rintracciarla. Sulla sua testa, inoltre, la Federal Bureau of Investigation ha stabilito una taglia di 100mila dollari. È la storia di Ruja Ignatova, 42 anni, accusata di essere un'abile truffatrice in grado di ottenere svariati miliardi di dollari dai suoi investitori - si parla di 4, ma c'è chi sostiene che siano di più - per poi sparire col malloppo.

«Ci sono così tante vittime in tutto il mondo che sono state distrutte: vogliamo consegnarla alla giustizia» ha detto l'agente speciale Ronald Shimko.

Le vittime sono circa 3 milioni sparse in 175 Paesi del mondo. L'FBI ha condiviso sui suoi canali social la descrizione della sospettata e i reati che le vengono contestati: tra questi, quello di aver cospirato per commettere frode, riciclaggio di denaro, e altre frodi legate alla sicurezza.

Tutto è cominciato quando la donna di origini bulgare, presentatasi come una consulente finanziaria, ha fondato la sua moneta virtuale OneCoin nel 2014 ed è riuscita a convincere numerosi investitori ad acquistarla. Seguendo uno schema a piramide, ha fatto sì che i suoi investitori, a loro volta, vendessero la stessa moneta ai loro parenti e amici, con la promessa di guadagnare una percentuale. «Ignatova prendeva di mira persone che non capivano a pieno il funzionamento delle criptovalute ma che rimanevano colpite dalle sue abilità di vendita e dal suo curriculum impeccabile», ha precisato l'FBI in un comunicato. A metà 2017, scrive il Times, OneCoin aveva raccolto denaro in 175 paesi e aveva un valore stimato di 4 miliardi di sterline, anche se qualcuno parla di addirittura 12,5. La presunta truffatrice, inoltre, descriveva la sua moneta OneCoin come la valuta che avrebbe sorpassato il BitCoin ed era riuscita a presentare i suoi successi sul palco della Wembley Arena, davanti a migliaia di persone. La sua impresa era conosciuta a Londra, Singapore, Macao, Dubai e il suo volto era comparso sulle copertine di numerose riviste di economia e finanza. La donna, inoltre, era stata tra gli speaker di un evento organizzato dal prestigioso Economist.

Jen McAdam, una delle vittime, ha raccontato alla BBC di aver dato alla Ignatova, insieme alla sua famiglia, un totale di 250mila euro. Tutto, racconta, era cominciato da un messaggio ricevuto da un amico, che parlava di un investimento altamente vantaggioso. La donna, interessata, aveva seguito un incontro online in cui diversi partecipanti spiegavano di essersi arricchiti con l'acquisto della moneta virtuale. «Erano così pieni di passione ed entusiasmo», ricorda.

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«Presto potrete incassare i vostri investimenti vendendo le monete virtuali in cambio di denaro vero», aveva detto la Ignatova. A ottobre 2017, però, una platea di investitori la aspettava a Lisbona per avere notizie. Un appuntamento al quale non è mai arrivata. Secondo quanto precisato dagli investigatori, la Cryptoqueen ha vissuto nel lusso tra Sofia, in Bulgaria, e Atene ma in seguito all'emissione del mandato di cattura a suo nome da parte del tribunale di New York il 12 ottobre 2017, dal 25 di quello stesso mese, ha fatto perdere le proprie tracce. Forse, sostiene l'FBI, aveva ricevuto una soffiata che le ha permesso, letteralmente, di sparire. Tra le ipotesi delle autorità che la stanno cercando da anni, scrive il Daily Mail, c'è quella che abbia viaggiato con un passaporto falso -probabilmente tedesco - negli Emirati Arabi Uniti, in Bulgaria, Russia, Germania e altri paesi dell'est Europa.

Da quando l'FBI ha introdotto la Ten most wanted fugitives, 72 anni fa, la Cryptoqueen è solo l'11ª donna a essere finita nella lista. L'allerta è massima: l'ipotesi è che la donna, grazie a diversi interventi chirurgici, abbia cambiato aspetto. Qualcuno, inoltre, ipotizza perfino che non sia nemmeno più in vita.

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