Il nuovo leader è considerato un moderato, oltre che uno dei principali sostenitori della permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea nel partito. La vittoria di Starmer non è stata una sorpresa: era il favorito tra i tre candidati, tra i quali c’erano anche Rebecca Long-Bailey, avvocata che avrebbe rappresentato la maggiore continuità con la leadership di Corbyn, e Lisa Nandy, che invece era stata in forte polemica con Corbyn. Come vice leader è stata invece eletta Angela Rayner, ex ministra ombra dell’Istruzione.
Starmer è nato a Londra e fu chiamato per Keir Hardie, politico scozzese tra i fondatori del Partito Laburista e primo parlamentare del partito nel Regno Unito. È un avvocato ed è stato uno dei più importanti responsabili della pubblica accusa nel sistema giudiziario britannico, prima di cominciare la carriera politica nel 2015, quando fu eletto parlamentare.
Da allora si è battuto affinché il Labour adottasse una posizione apertamente ostile alla Brexit, senza successo, e ha sempre sostenuto la proposta di un secondo referendum.
La votazione per eleggere il leader del Labour è avvenuta tramite una consultazione tra gli iscritti al partito, dopo che i tre candidati erano stati proposti dai parlamentari e dagli europarlamentari. La votazione vera è propria è avvenuta nel corso di tutto marzo, per posta e mail: gli iscritti hanno indicato l’ordine di preferenza dei tre candidati. L’assemblea che era stata convocata inizialmente per proclamare il vincitore è stata annullata per via dell’epidemia di Covid-19.