Reperti archeologici ritornano in Italia da New York: finiti in gallerie private, hanno un valore di 2,5 milioni

La maggior parte provengono dal Sud del nostro Paese e sarebbero riconducibili a un periodo compreso tra il V secolo a.C. e il II secolo d.C.

Reperti archeologici ritornano in Italia da New York: finiti in gallerie private, hanno un valore di 2,5 milioni
Reperti archeologici ritornano in Italia da New York: finiti in gallerie private, hanno un valore di 2,5 milioni
Venerdì 3 Febbraio 2023, 16:44 - Ultimo agg. 19:00
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Sono ben 14 i reperti archeologici che ritorneranno in Italia grazie alla collaborazione tra la Magistratura italiana e quella newyorchese. Le opere erano esposte in gallerie private e in musei. Il loro valore si aggira sui 2,5 milioni di dollari e la maggioparte provengono dal Sud del Paese italiano.

Nelle scorse ore il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale, il New York County District Attorney’s Office  e l’Homeland Security Investigation hanno illustrato i particolari dell’indagine. Alla conferenza, tenutasi presso il District Attorney’s Office di New York, erano presenti tra gli altri il Console generale d’Italia a New York Fabrizio di Michele, il District Attorney Alvin Bragg e il Generale di Brigata Vincenzo Molinese del Tcp.

Ritorno a casa

I reperti hanno un valore di circa 2,5 milioni di dollari e sarebbero riconducibili a un periodo compreso tra il V secolo a.C. e il II secolo d.C. «Le opere recuperate hanno immensa rilevanza storica e artistica», ha commentato il Console Generale a New York Fabrizio Di Michele. «Questa operazione di rimpatrio fa seguito ad altre tre recentemente concluse con la Procura distrettuale di New York. Soltanto durante l’ultimo anno, sono oltre 400 le opere d’arte restituite al nostro Paese, a conferma dell’eccellente collaborazione con le Autorità newyorchesi».

Il Generale di Brigata Vincenzo Milanese del Comando Tutela Patrimonio Culturale sottolinea: «Non amo quantificare il valore delle opere perchè sarebbe una diminutio. Sono reperti straordinari capaci di andare oltre qualsiasi cifra  – esordisce il generale e continua - Quello che è certa è la collaborazione, la sinergia tra i due Paesi che da tempo da’ ottimi frutt. Le opere? provengono prevalentemente dal Sud Italia, Puglia e Campania, prima di tutto.

Trafugate, erano finite in gallerie private di newyorkesi, ma non solo, e anche in Musei».

Non si tratta di un caso isolato

Lo scorso 23 gennaio, a Roma, presso la Sala Spadolini del Ministero dei Beni Culturali all’interno del Consiglio Nazionale al Collegio Romano, si è tenuta una altra conferenza per la restituzione di ben 60 reperti del VII e del I seconsolo d. C. dal valore di circa 19 milioni di dollari. In sala anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Tra le opere, un affresco pompeiano raffigurante «Ercole fanciullo con serpente» del I sec. d.C., una testa marmorea di «Atena», una kylix a sfondo bianco e un busto in bronzo.

Una collaborazione fruttuosa, quella tra Italia e Stati Uniti, che porta a numeri importanti. Solo qualche mese fa, a settembre, New York fu il palcoscenico della terza cerimonia di restituzione di reperti in meno di un anno. Nell’ambito del più grande accordo di restituzione stretto tra i due Paesi, circa 200 reperti archeologici tra vasi dipinti, busti in marmo, sculturine in ceramica e anche l’antica statua romana transitata per la collezione di Kim Kardashian sono tornati in Italia nel dicembre dello scorso anno. Il valore complessivo fu di circa 10 milioni di dollari. La seconda restituzione si è avuta a luglio scorso, con 142 opere d’arte stimate circa 14 milioni di dollari.

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