È una spia inglese, ha tradito la sua patria, ha tradito le persone con cui ha lavorato per vent'anni. Con queste parole Kirill Kleimyonov, direttore del canale televisivo russo Channel One, ha accusato di essere una spia la giornalista Marina Ovsyannikova finita al centro dell'attenzione internazionale e di un processo in Russia dopo aver interrotto le trasmissioni televisive per trasmettere un messaggio e un cartello contro la guerra in Ucraina.
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Il direttore di Channel One: «Ha parlato con l'ambasciata britannica»
«Secondo i nostri dati la Marina Ovsyannikova prima di condurre la sua azione ha parlato con l’ambasciata britannica. Chi di voi conduce conversazioni telefoniche con ambasciate straniere? Non con il centro visti, ma con un ambasciata vera e propria, con il suo personale… io mai ad esempio» ha esordito il direttore Kleimenov nella sua accusa in diretta tv. A questo proposito, ha esortato a chiamare «le cose con il proprio nome» e a distinguere tra «scatto emotivo» e un «tradimento». Secondo lui, Ovsyannikova «freddamente, prudentemente, per un bonus concordato» avrebbe tradito il paese e le persone con cui aveva lavorato per quasi 20 anni. «In pochi minuti, questa foto era già su tutti i principali media occidentali. Questa non è una metafora. Puoi verificarlo tu stesso». Continua il direttore aggiungendo che anche la durata della protesta con il poster sarebbe stata pianificata, così da raggiungere un tempo minimo di secondi da cui sarebbe scaturito il pagamento di una somma di denaro concordata con gli inglesi.
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