Russia, il regista pro-Putin Michalkov attacca gli Oscar: «Premiate solo le minoranze»

Sono passati 28 anni da quando il film «Sole ingannatore» di Nikita Michalkov vinse l’Oscar come miglior film straniero

Russia, il regista pro-Putin Michalkov attacca gli Oscar: «Premiate solo le minoranze»
Russia, il regista pro-Putin Michalkov attacca gli Oscar: «Premiate solo le minoranze»
di Mattia Ronsisvalle
Martedì 3 Gennaio 2023, 19:23 - Ultimo agg. 26 Marzo, 16:52
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Nikita Michalkov, vincitore di un Oscar, ora è un sostenitore del leader russo Vladimir Putin.
Per supportare la Russia, il regista e altri colleghi hanno deciso di non mandare nessun film russo all’Academy Award. Michalkov ha anche attaccato la comunità LGBTQI+ dichiarando che è troppo presente nei film candidati all' Oscar.

Sono passati 28 anni da quando il film «Sole ingannatore» di Nikita Michalkov vinse l’Oscar come miglior film straniero nel 1995.

La pellicola è ambientata a metà degli anni Trenta nella Russia stalinista e narrato dal punto di vista di un colonnello dell'Armata Rossa eroe della rivoluzione (interpretato dallo stesso regista, ndr.).

Ora il regista di Mosca è un fermo sostenitore delle scelte intraprese dal Cremlino che risponde alla linea politica di Vladimir Putin. Michalkov ha sostenuto la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina ed ha accusato l'Occidente di essersi coalizzato per distruggere la civiltà russa ed i suoi valori tradizionali e l'etica ortodossa.

Il 16 dicembre 2022, nell'abito delle misure repressive assunte dal Consiglio dell'Unione europea contro la Russia, il regista russo è stato inserito nell'elenco dei soggetti a cui è vietato l'ingresso nell'Unione europea ed a cui sono congelati i beni.

Seguendo gli ideali attuali della Russia, Michalkov e altri registi hanno scelto insieme al Comitato russo per gli Oscar di non candidare i propri film al premio cinematografico più prestigioso e antico al mondo.

«La morte degli Oscar»

Oltre al sostegno a Putin, Nikita Michalkov ha anche esposto anche altre motivazioni per cui quest’anno è particolarmente contro la candidatura di prodotti cinematografici russi agli Oscar.
Secondo il regista, i requisiti per la presenza di rappresentanti delle minoranze nella troupe cinematografica, compresi quelli di razze diverse e della comunità LGBTQI+, sono contrari ai valori tradizionali.
«Penso che l'Oscar sia morto e ora stiamo cercando di creare un' Accademia cinematografica eurasiatica con un premio eurasiatico che ha dei grandi costi, una grande potenza e diversi stimoli. In nomination ci saranno film che rispecchieranno i principi morali di tutti quei Paesi che entreranno nell'Accademia», ha detto Michalkov, come riporta l’organo di stampa la Tass.

Bisogna ricordare che l'Academy of Motion Pictures Arts and Sciences ha introdotto delle nuove linee di condotta per rientrare nei parametri di ammissione al Premio Oscar come Miglior Film, che entreranno in vigore dall'edizione 2024. Citiamone alcune per contestualizzare l’attacco del regista russo: almeno uno degli attori principali o degli attori secondari significativi appartiene a un gruppo etnico o razziale sottorappresentato; Almeno il 30% di tutti gli attori in ruoli secondari e minori proviene da almeno due dei seguenti gruppi sottorappresentati; La trama principale, il tema o la narrazione del film sono incentrati su un gruppo sottorappresentato.

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