Russia, scolari «costretti» a scrivere cartoline di auguri per i soldati al fronte: è polemica

Censurate le lettere che non rispettavano le linee guida del ministero

Russia, scolari «costretti» a scrivere cartoline di auguri per i soldati al fronte: è polemica
Russia, scolari «costretti» a scrivere cartoline di auguri per i soldati al fronte: è polemica
di Mattia Ronsisvalle
Mercoledì 4 Gennaio 2023, 22:16
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Il Ministero della Difesa russa ha sollecitato le scuole del Paese a prendere parte alla campagna «cartoline per il fronte»: gli studenti di tutte le regioni devono scrivere messaggi di auguri per i soldati al fronte. Formalmente l'azione è volontaria, ma, come dicono i genitori degli scolari, in realtà i bambini sono «costretti» a prendervi parte e le lettere stesse sono censurate dagli insegnanti.

Auguri a Natale, Capodanno e per tutte le feste del 2023. In Russia migliaia di bambini hanno scritto (e continuano a scrivere) letterine da inviare alle milizie impegnate nel conflitto contro l’Ucraina.
L’iniziativa è stata promossa dal Ministro della Difesa russa Sergej Sojgu ma è diventata virale grazie al Web e ai social.Ad esempio, su Vkontakte (la più importante rete sociale in Russia) si possono trovare molte testimonianze  provenienti da scuole, orfanotrofi e persino asili: la maggior parte dei contenuti sono accompagnati dall’hashtag #frontovayaotkrytka che significa «cartolina per il fronte».

Gli episodi

Monino, vicino Mosca, un ragazzo di nome Ivan ha così scritto nella sua lettera: «La vita ci mostra che i veri eroi non sono i supereroi ma i nostri ragazzi che combattono insieme per proteggere il nostro Paese e il nostro futuro». Nella piccola località urbana di Nizhnyaya Poyma gli studenti augurano «un felice periodo natalizio e un ritorno a casa il prima possibile». Il particolare che colpisce è che nelle foto spiccano bambini con cartelloni in mano su cui è disegnata la lettera Z, un simbolo che rappresenta l’abbreviazione della frase «per la vittoria».Sophia, studentessa di una scuola elementare di Sebastopoli, oltre alla lettera ha spedito ai soldati russi dolci, tè e caffè.

Ma dietro questo gli innocenti gesti dei bambini sembra nascondersi altro.

Victor, il padre di alcuni studenti di una scuola ad Astrakhan, ha contattato Mediazona per fare luce sul caso: secondo l'uomo, gli insegnanti costringono gli studenti a partecipare a tali azioni.
«Non è la prima volta che i bambini mi dicono che gli insegnanti li costringono a scrivere lettere ai mobilitati. Non è ufficialmente obbligatorio ma è come se lo fosse! Due o tre settimane fa, l'insegnante di classe ha detto loro: Restiamo fino a tardi dopo la scuola e scriviamo una lettera ai mobilitati, sosteniamoli. Incredibile!»

Il padre degli scolari ha sottolineato che l'insegnante ha letteralmente censurato le lettere che non rispettavano le linee guida del Ministero, costringendoli a riscrivere: «I bambini hanno detto che volevano inviare un messaggio di pace nel mondo, ma gli insegnanti vogliono solo che si supportino i soldati russi».

Presidi e insegnanti di diverse scuole russe hanno smentito l’accaduto ma altri episodi sono avvenuti nel Paese, come spiegano i genitori di altri scolari al canale d’informazione Mediazona: «Tutto è stato creato appositamente per sollevare lo spirito dei mobilitati e creare l'illusione che loro siano necessari in questa guerra».

Anche i bambini hanno una coscienza propria e non sempre plasmata dalla propaganda russa.
A ottobre, Nadezhda Sayfutdinova, un'attivista di Ekaterinburg denunciata quattro volte per essersi pronunciata contro l'invasione dell'Ucraina, ha affermato che un'insegnante ha chiamato suo figlio per parlare dopo che lui, nella sua lettera, aveva invitato i militari russi a smettere di uccidere ucraini: «Torna indietro, soldato, a casa non devi fare del male a nessuno. È meglio morire che diventare un assassino».

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