Russia, Warner Bros contro l'holding Ngm: «Non potete più trasmettere i nostri prodotti»

Universal, Warner Bros, Disney, Sony e Paramount hanno annunciato l'interruzione delle proprie distribuzioni

Russia, Warner Bros. contro l'holding Ngn
Russia, Warner Bros. contro l'holding Ngn
di Mattia Ronsisvalle
Lunedì 12 Dicembre 2022, 21:00
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La famosa compagnia hollywoodiana Warner Bros ha inviato una lettera alla direzione della holding National Media Group secondo la quale è vietato trasmettere i contenuti dello studio sui canali televisivi dell'azienda.

A riportare la notizia è il sito d’informazione russo Kinometro.
Dal mese di ottobre i contenuti principali della Warner Bros sono scomparsi dai canali televisivi e dalle app, soprattutto dall'emittente televisiva Sts Media. Tutto ciò nonostante il termine dei contratti di licenza sia valido per almeno un altro anno e mezzo. Una notizia non entusiasmante per il pubblico russo che nel 2021 ha premiato i contenuti della Warner Bros: la saga di Harry Potter, i film targati Dc e il sequel di Godzilla sono stati i prodotti più visti in Russia nel 2021.

Il disegno di legge

Nel marzo 2022, le major di Hollywood Universal, Warner Bros, Disney, Sony e Paramount hanno annunciato l'interruzione temporanea delle proprie distribuzioni, nonché delle licenze online e televisive dei loro nuovi prodotti  in Russia. In primavera sono iniziate le discussioni sull'introduzione di licenze obbligatorie sui contenuti, secondo le quali cinema, canali televisivi e prodotti online quali film e serie tv avrebbero potuto trasmettere le novità di Hollywood senza il consenso dei detentori del copyright. Ad agosto, il disegno di legge corrispondente è stato presentato alla Duma di Stato da Dmitry Kuznetsov, membro del partito conservatore e socialdemocratico «A Just Russia - For the Truth».
Successivamente, la Media Communications Union (Iss), che unisce National Media Group, Gazprom-Media, Vgtrk, Mts, Rostelecom, MegaFon e altri, ha criticato il disegno di legge. L'Iss ha affermato che dopo l'entrata in vigore del documento, il pubblico dei canali Tv e dei cinema online potrebbe affluire verso risorse che non hanno un controllo adeguato sui contenuti editoriali e verso risorse piratate. A ottobre, Dmitry Kuznetsov ha affermato che solo i cinema possono ricevere contenuti dai «Paesi ostili».

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