Il tesoro "gustoso" del re di Danimarca: scoperte 3000 spezie in un relitto affondato nel XV secolo

Straordinaria scoperta fatta dagli archeologi svedesi: mandorle, zenzero, zafferano e pepe in grani conservati sull'ammiraglia reale Gribshunden

nella foto Zafferano trovato a bordo della nave Gribshunden. Credito: Larsson e Foley
nella foto Zafferano trovato a bordo della nave Gribshunden. Credito: Larsson e Foley
di Laura Larcan
Lunedì 13 Febbraio 2023, 17:54 - Ultimo agg. 18:25
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Quando si dice un tesoro gustoso. Magari saporito, fruttato e speziato. Già perché il team di archeologi subacquei dell’università di Lund in Svezia ha scoperto circa tremila piante ancora conservate (dentro contenitori) a bordo di una nave nordica risalente al XV secolo e affondata alla fine del 1400 nel Mar Baltico. Parliamo di una campionario variegato ed eccezionale di esemplari botanici provenienti anche dall’Indonesia. Spezie come noce moscata, chiodi di garofano, senape e aneto. Ma anche mandorle, zenzero, zafferano e pepe in grani. I ricercatori hanno anche trovato una pianta non commestibile, il giusquiamo, che in passato veniva utilizzata per scopi medicinali. Non solo, ma gli archeologi hanno rinvenuto anche snack, come more essiccate, lamponi, uva e lino, ognuno dei quali mostra quanto fosse diventato ricco e potente Hans.

Il relitto 

Il relitto sul fondo del mare è quello noto, dalle fonti storiche, come Gribshunden, appartenuto al re Hans di Danimarca, conosciuto come re Giovanni di Danimarca. La scoperta è stata al centro di un recente studio pubblicato su PLOS ONE da parte degli archeologi Mikael Larsson e Brendan Foley dell’Università di Lund.

Il bello è che il relitto era già stato intercettato nel secolo scorso. I primi ad avvistarlo erano stati dei sub sportivi negli anni ‘60. Solo nel 2000 sono cominciati gli studi più mirati da parte degli specialisti. Eppure, questo speciale container con il tesoro archeobotanico era rimasto nell’oblio delle alghe.

E sul fondo del mare, proprio le alghe sono state il suo vero sostentamento. Il nuovo studio è stato avviato nel 2019 ed è proseguito fino al 2021. Secondo gli studiosi la conservazione degli esemplari delle piante si deve al «microambiente» che si è creato col naufragio. «La nave affondata ha catturato alghe marine alla deriva, con conseguenti depositi stagionali di alghe. Man mano che le alghe si decomponevano, creavano aree localizzate di impoverimento di ossigeno, che contribuivano all’eccellente conservazione dei materiali vegetali», come riportano i siti ScienzeNotizie e Ancient Origins. In sostanza, le condizioni eccellenti dei reperti secolari sono da imputarsi alle condizioni uniche del sito in cui è stata trovata la nave, una parte del Mar Baltico fredda e povera di salinità.

Le scoperte

Che scenario schiudono queste scoperte? Alcune delle spezie sarebbero arrivate dall’Indonesia, e questo suggerisce che il re Giovanni avesse sviluppato una rete commerciale avanzata in tutto il mondo, testimoniando anche la ricchezza e il potere raggiunto nel XV secolo dal re Giovanni sulla scacchiera politica. Ma qual è la storia dell’ammiraglia reale Gribshunden? Le fonti rievocano che la nave era in viaggio per partecipare a un vertice politico strategico in Svezia quando un’esplosione e un incendio la fecero affondare.

Come riporta Phys.org, nel 1495, il re danese fece attraccare la Gribshunden al largo della costa svedese in preparazione dell’incontro con il sovrano svedese, Sten Sture il Vecchio. «Il suo piano era di mediare un accordo che gli avrebbe dato il controllo sulla Svezia come aveva fatto con la Norvegia, creando un regno nordico unito. Sfortunatamente per Hans e molti membri del suo equipaggio, la nave prese fuoco e affondò. Per avere il sopravvento, il re aveva riempito la sua nave sia di guerrieri che di beni degni di un uomo ricco e potente». Per il re Giovanni si trattò di cambiare strategia politica. «Poco dopo Giovanni attaccò la Svezia e conquistò il paese invece di negoziarla». E intanto il naufragio ha creato un tesoro botanico.

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