Scramble, il premier spagnolo Sanchez e il presidente lituano Nauseda costretti a sloggiare: ci sono caccia russi da intercettare

Scramble, il premier spagnolo Sanchez e il presidente lituano Nauseda costretti a sloggiare: ci sono caccia russi da intercettare
di Paolo Ricci Bitti
Giovedì 8 Luglio 2021, 18:57 - Ultimo agg. 9 Luglio, 10:11
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«Scusate, cari premier, fatevi da parte che dobbiamo far decollare in tutta fretta (Scramble) gli Eurofighter spagnoli perché ci sono cacciabombardieri russi, di quelli che possono portare bombe nucleari, che si avvicinano alla base». 

Scena del tutto irrituale - e con qualche espressione a dir poco preoccupata - nella base militare di Siauliai, in Lituania, dove era appena iniziata una conferenza stampa del presidente Gitanas Nauseda e del premier spagnolo Pedro Sanchez, in visita al contingente aereo che ha appena sostituito quello italiano in servizio per conto della Nato a difesa dei confini del paese baltico. Uno spazio aereo che vede continui confronti, anche a distanze molto ravvicinate, fra i velivoli russi e quelli delle forze occidentali. Incursioni, raid, violazioni, sorvoli che servono a Mosca per saggiare i tempi di reazione dei rivali. Più a nord, In Estonia, l'Aeronatica militare italiana ha schierato gli F35A, anch'essi impegnati in numerosi Scramble.  

Nel caso odierno i confini pare non siano stati violati, ma certo è che i russi hanno scelto con cura il momento in cui far volare quella una coppia di cacciabombardieri Sukhoi-24.

Fatto sta che, come ha riportato El Pais, Nauseda questa mattina aveva appena cominciato a parlare a fianco di Sanchez quando i servizi di sicurezza hanno interrotto il presidente lituano facendo allontanare lui e il premier spagnolo  dell'ingresso dell'hangar in cui era stato installato il podio per i discorsi. Il Caoc (Combined Air Operations Centre) Nato di Uedem in Germania, come poi si è appreso, aveva dato l'ordine di "Alpha scramble" (decollo immediato) per tenere sotto controllo i potenziali intrusi, ovvero due cacciabombardieri decollati dall'enclave russa di Kaliningrad, a  sud della Lituania, e con i transponder, come quasi sempre in questi casi, spenti. E, come al solito, erano cadute nel vuoto le richieste via radio ai piloti russi di fornire il piano di volo. Nulla di nuovo, in realtà, in queste schermaglie.

Epperò gli Eurofighter spagnoli destinati ad intercettare i Sukhoi-24 erano alloggiati proprio alle spalle dei premier, costretti così a sloggiare di gran carriera e con non pochi interrogativi sul volto. Che stava accadendo? Perché tutta quell'agitazione?  

Sanchez e Nauseda in Lituania

Un video postato da El Pais mostra Nauseda che sta parlando quando alcuni ufficiali si avvicinano e fanno allontanare lui e il premier spagnolo.

Nel frattempo alcuni specialisti si avvicinano agli Eurofighter per prepararli al decollo. Fonti governative hanno detto che c'è stato un allarme reale e che il caccia intercettore è stato fatto decollare urgentemente per entrare in contatto visivo con l'aereo russo non identificato e spingere il pilota a invertire la rotta dopo quella violazione dello spazio aereo della Repubblica baltica.

Naturalmente la versione russa spiega invece che i due Su-24 hanno eseguito un volo di addestramento programmato sulle acque neutrali del Mar Baltico, senza violare i confini di altri Stati. Lo ha detto il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. Gli aerei hanno condotto il loro volo «in stretta conformità con le regole internazionali di utilizzo dello spazio aereo, senza violare i confini di altri stati», ha aggiunto il ministero. Tutto come da copione insomma, solo che questa volta la sortita russa ha avuto - quando si dice il caso - due spettatori di rango quali Nauseda e Sanchez che hanno ripreso la conferenza mezz'ora dopo l'allarme. 

Paolo Ricci Bitti

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Baltic Air Policing
La missione Baltic Air Policing (Bap) è una forma regionale di Air Policing, condotta nello spazio aereo delle Repubbliche Baltiche, dopo la loro adesione all’Alleanza Atlantica avvenuta nel 2004. L’intervento dei velivoli in servizio di allarme per la Nato nei cieli baltici si rende necessario per preservare sia l’integrità sia la sicurezza dello spazio aereo: ogni velivolo che non rispetti le regole previste per la navigazione aerea è un potenziale rischio per tutti coloro che ne usufruiscono. Finora, 17 Nazioni hanno partecipato a questa missione. Per l’Aeronautica Militare Italiana, si tratta del secondo rischieramento in Estonia, dopo l’esperienza del 2018.
 

La nota dell'Aeronautica militare italiana del 29 aprile 2021 sulla missione in Lituania

La cerimonia di passaggio di consegne (HOTO- Hand Over Take Over) tra il contingente italiano e quello spagnolo ha sancito la conclusione della missione Baltic Thunder, che ha visto rischierato da settembre 2020 il contingente italiano presso la base aerea di Šiauliai in Lituania.

La TFA (Task Force Air) italiana, con quattro velivoli Eurofighter Typhoon e con piloti, tecnici e specialisti dell’Aeronautica Militare ha infatti garantito, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, la difesa dello spazio aereo delle tre repubbliche baltiche, Lituania, Lettonia ed Estonia, nell’ambito dell’Operazione NATO di Baltic Air Policing.

Alla cerimonia di chiusura erano presenti il Generale di Divisione Aerea Claudio Gabellini (rappresentante della NATO in qualità di Comandante del DACC - Deployable Air Control Centre, e rappresentante nazionale in qualità di Comandante del Comando Operazioni Aerospaziali), l’Ambasciatore italiano in Lituania, Diego Ungaro e l’Ambasciatore spagnolo in Lituania, José María Robles Fraga, mentre per la parte lituana ha partecipato il Vice Ministro della Difesa Mr. Margiris Abukevičius ed il Comandante delle Forze Aeere, Col. Dainius Guzas.

La cerimonia è stata l’occasione per il Comandante delle Forze Aeree lituane, Colonnello Dainius Guzas, per conferire al Colonnello Daniele Donati, comandante della TFA Siauliai, la medaglia “Divisions of the Lithuanian Armed Forces Medal for Distinguished Service” per “le eccezionali prestazioni e professionalità dimostrate nello svolgere la missione di Air Policing sopra i cieli delle tre nazioni baltiche”.

L’Italia ha avuto la leadership dell’Operazione della NATO per otto mesi, ovvero per due blocchi (54 e 55), ed ha effettuato in totale circa 900 ore di volo, con circa 40 Alpha-Scramble reali (interventi di Difesa Aerea) e oltre 160 Scramble addestrativi (eventi simulati per l’addestramento alla prontezza operativa).

Inoltre ha partecipato a varie esercitazioni ed eventi internazionali per il mantenimento della piena operatività della TFA e degli operatori del CRC di Karmelava.

Il personale della TFA, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia di Covid 19 ancora in corso, è riuscito ad interagire con la comunità locale, ricevendo sia visite di autorità che partecipando ad iniziative benefiche nei confronti delle persone più deboli, quali bambini, persone anziane e disabili.

Tutto il personale italiano ha dimostrato di possedere quei valori si solidarietà e cooperazione che sono alla base dell’essere militare.

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