Lo scudo in legno del guerriero riscrive la storia della Britannia

Lo scudo in legno del guerriero riscrive la storia della Britannia
di Mariagiovanna Capone
Domenica 9 Giugno 2019, 08:30 - Ultimo agg. 16:59
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Eccezionale scoperta degli archeologi dell'Università di Leicester, nelle Midlands orientali. È stato ritrovato uno scudo celtico dell'età del ferro interamente realizzato con una corteccia di un albero. Un esemplare unico nel suo genere, mai trovato prima d'ora in Europa, datato dagli archeologi a circa 2.300 anni fa. Lo scudo, incredibilmente ben conservato, secondo gli studiosi potrebbe essere la scoperta del secolo al punto da rivoluzionare ciò che si sa sulle armi celtiche. Prima di oggi, infatti, gli scudi di quel periodo precedentemente rinvenuti sul continente erano stati realizzati in metallo o con assi di legno e mai con cortecce. L'uso della corteccia lo rendeva molto più leggero e avrebbe permesso al suo possessore di muoversi rapidamente durante gli scontri. L'analisi del reperto ha evidenziato una corazza protettiva in listelli di legno, un bordo e una maniglia sempre in legno per renderlo più facile da tenere e utilizzare.
 
Lo scudo è stato scoperto nelle campagne a sud di Leicester, negli Everards Meadows, sepolto profondamente nel terreno di un pozzo di scavo, a faccia in giù e si vedeva parte della maniglia. Battezzato come lo scudo Enderby, misurava 67 x 37 centimetri nel terreno, in un punto in cui gli archeologi pensano ci fosse un tempo un abbeveratoio per bestiame. Il sito si trova all'interno di un paesaggio agricolo ed è stato molto utilizzato dall'età del ferro e dalle comunità romane, nelle vicinanze, infatti, c'è la strada romana Fosse Way. Sebbene da ritrovamenti passati è stato dimostrato che gli abitanti di epoca preistorica erano soliti fabbricare brocche e scatole, questa è la prima volta che i ricercatori rinvengono qui un'arma da guerra.

La datazione al radiocarbonio ha rivelato che fu realizzato nell'età media del ferro, tra il 395 e il 255 aC. A rinforzare la corteccia c'erano listelli e un bordo di legno, mentre il tutto era coperto di un tessuto spesso per proteggere il manico, sempre di legno. L'esterno dello scudo è stato dipinto e inciso con una decorazione rossa a scacchiera usando vernice a base di ematite, un disegno quasi interamente danneggiato dalle punte appuntite delle lance, prima di essere gettato nel terreno. Sono previste ulteriori analisi per capire se lo scudo è stato abbandonato in battaglia o come atto rituale. Un'analisi dettagliata ha mostrato che la corteccia proveniva da un albero di ontano, salice, pioppo o nocciolo e lo strato esterno di corteccia formava l'interno dello scudo. I listelli di consolidamento erano in melo, pero, cotogno o biancospino, mentre il bordo era un ramo di nocciolo spaccato a metà, secondo i ricercatori dell'Università di York che l'avevano ritrovata. Il perno al centro dello scudo era costituito da un nucleo di salice cucito insieme con una fibra piatta di erba, di giunco o di rafia.

Nei scorsi giorni, i ricercatori dell'Università di Leicester Archaeology Services (Ulas) hanno realizzato una copia moderna dello scudo usando la corteccia tagliata da un albero, verificando che scudi simili potevano essere rapidamente realizzati utilizzando prodotti provenienti dai boschi con un semplice kit di attrezzi. «Inizialmente pensavamo che uno scudo di corteccia sarebbe stato troppo fragile per l'uso in battaglia» spiega Matthew Beamish, project manager per l'Ulas. «Invece abbiamo dimostrato che lo scudo poteva resistere a impatti violenti inferti da lame e frecce, consentendo velocità e movimento». Per Julia Farley del British Museum «lo scudo è uno dei più importanti reperti internazionali che ho incontrato nella mia carriera. Spesso è l'oro che cattura l'attenzione degli archeologi, ma questo scudo di corteccia è molto più raro. Gli oggetti di corteccia e di vimini erano probabilmente comuni nell'antica Britannia, ma raramente sopravvivono, quindi essere in grado di studiare questo scudo è un grande privilegio».
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