Sergejs Malikovs, il manager ricercato da Mosca arrestato (e liberato) a Roma: no all'estradizione in Russia

Sergejs Malikovs, il manager ricercato da Mosca arrestato (e liberato) a Roma: no all'estradizione in Russia
Sergejs Malikovs, il manager ricercato da Mosca arrestato (e liberato) a Roma: no all'estradizione in Russia
di Valeria Di Corrado
Domenica 7 Agosto 2022, 07:00 - Ultimo agg. 07:10
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I giudici della quarta sezione penale della Corte d'appello di Roma hanno respinto al mittente la richiesta di estradare nella Federazione russa Sergejs Malikovs. Il manager 48enne della Lettonia, il 29 maggio scorso era appena arrivato nella Capitale italiana per trascorrere un tranquillo weekend di vacanza con la moglie, quando gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio sono andati a prelevarlo nel "Rome Art Hotel" di via Francesco Crispi, in pieno centro, e lo hanno portato nel carcere di Rebibbia in esecuzione di un mandato di arresto internazionale, emesso il 14 dicembre scorso dalla Corte distrettuale di Mosca-Tverskoy. 

I giudici russi, infatti, lo hanno messo sotto inchiesta ritenendo che Malikovs faccia parte di un'associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, alla truffa e all'usura. In pratica, lo accusano di avere corrotto alcuni dipendenti della Banca di Credito di Mosca, erogando mutui in favore dei clienti che offrivano in ipoteca la propria abitazione, e, nonostante avessero onorato i ratei, venivano espropriati del loro immobile perché i componenti di questa associazione a delinquere si erano appropriati delle somme versate. 

Il primo giugno, dopo tre giorni trascorsi in carcere, il capo dell’azienda di microfinanza “West Kredit” (ex “Mateks Credit”) è stato liberato. Il ministero della Giustizia, su delega del Guardasigilli Marta Cartabia, ha chiesto infatti alla Corte d’appello di Roma la revoca della misura cautelare a scopo di estradizione per Malikovs, «in ragione della guerra attualmente in corso tra la Federazione russa e l'Ucraina, avendo la Lettonia aderito al sistema di sanzioni adottato dall'Unione europea nei confronti della Russia».

Il manager lettone, che avrebbe finanziato il Partito socialdemocratico “Harmony” (guidato dall’ex sindaco di Riga Nils Ušakovs), ha potuto quindi lasciare l'Italia per tornare in Patria. 

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Il primo luglio la Corte d'appello di Roma hanno chiesto al Ministro Cartabia di fornire ulteriori indicazioni sul prosieguo della procedura di estradizione. «Ma a tutt'oggi non è pervenuta alcuna nuova informazione», quindi, spiegano i giudici nel provvedimento del 22 luglio scorso, «deve ritenersi che il mandato di arresto internazionale sia non eseguibile, poiché non può escludersi che il ricercato possa essere sottoposto nello Stato richiedente a trattamenti discriminatori in ragione della sua nazionalità. Tale conclusione è avvalorata dalla richiesta di emissione di un'ordinanza di non luogo a provvedere, avanzata dal Procuratore generale il 18 luglio 2022». 

«Sono contento che si sia arrivati a questo epilogo - commenta l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali internazionali, che difende il manager insieme Letizia Battisti - Malikovs sarebbe stato perseguitato dalla Russia». 

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