Siria, altra strage di bambini nella Ghouta: 80 morti e 300 feriti nei bombardamenti di ieri

Siria, altra strage di bambini nella Ghouta: 80 morti e 300 feriti nei bombardamenti di ieri
Siria, altra strage di bambini nella Ghouta: 80 morti e 300 feriti nei bombardamenti di ieri
Martedì 6 Marzo 2018, 15:40 - Ultimo agg. 7 Marzo, 12:44
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Altra strage in Siria. Almeno 80 civili sono stati uccisi e altri 300 feriti ieri dai bombardamenti governativi sulla Ghouta orientale, vicino a Damasco, secondo quanto afferma oggi l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). L'ong sottolinea che si tratta della giornata più sanguinosa nell'enclave ribelle a partire dall'approvazione, il 24 febbraio scorso, di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che chiedeva una tregua umanitaria di 30 giorni in tutto il Paese.
 

 

«Nessuna delle fazioni dell'opposizione armata presenti nella Ghouta orientale ha ricevuto un'offerta russa ad uscire in modo sicuro dalla regione». È così che Wael Alwan, portavoce della brigata ribelle 'Faylaq al-Rahman', che fa parte dell'Esercito siriano libero (Esl), ha smentito le notizie secondo cui l'esercito russo avrebbe proposto ai ribelli un'evacuazione sicura dell'area assediata dal regime siriano. «I russi non ci hanno offerto nulla», ha detto Alwan, precisando che «fondamentalmente non esiste alcun contatto tra noi e loro, né diretto e né indiretto».

Le fazioni che combattono nella Ghouta «continueranno a difenderla fino all'ultimo sangue», ha aggiunto Alwan, respingendo «i tentativi della Russia di imporre evacuazioni forzate tanto ai rivoluzionari quanto ai civili nella Ghouta, poiché ciò è contrario alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu adottata all'unanimità».

L'esponente ribelle ha spiegato di «non conoscere i dettagli di questa offerta, né il suo contenuto o la destinazione che ci propongono», escludendo l'ipotesi di evacuare la Ghouta alla luce dell'avanzata sul campo delle forze governative, che avrebbero riconquistato il 40% del territorio. «Non parliamo di questioni ipotetiche, dobbiamo difendere la Ghouta fino all'ultimo sangue ed è ciò che stiamo facendo», ha detto.

Se da un lato «le battaglie sono incessanti e vi è stato un grave crollo tra le file della difesa del Jaysh al-Islam», tuttavia «la situazione è stata ripresa in mano e sono state recuperate alcune posizioni e al momento stiamo consolidando i fronti», ha proseguito Alwan, secondo cui «si esagera molto quando si parla del controllo e dell'avanzata del regime, che controlla solo il 20% della Ghouta».

Quanto alle accuse russe e siriane secondo cui i ribelli impedirebbero ai civili di uscire dalla regione, Alwan ha affermato che «gli abitanti della Ghouta resistono con noi e non sono obbligati a restare, quelle che circolano sono solo bugie», ricordando che «vi sono casi di malati usciti con il convoglio della Mezzaluna Rossa». 

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