La Slovenia chiude il confine con l'Italia: ingresso vietato da lunedì

Emergenza Coronavirus, la Slovenia chiude i confini con l'Italia. Frontiera "sbarrata" in Friuli Venezia Giulia
Emergenza Coronavirus, la Slovenia chiude i confini con l'Italia. Frontiera "sbarrata" in Friuli Venezia Giulia
Sabato 24 Ottobre 2020, 13:47 - Ultimo agg. 15:38
2 Minuti di Lettura

La Slovenia chiuderà da lunedì i confini con l'Italia, vale a dire con il Friuli Venezia Giulia. Sarà consentito ai cittadini italiani soltanto il transito nel Paese (entro 12 ore) per raggiungere altre destinazioni. Lo riportano i media locali rifacendosi a una decisione del governo di Lubiana presa nella tarda serata di ieri in seguito all'aggravarsi dell'epidemia da Covid-19. Non si escludono controlli sanitari ai valichi. Sarebbero esclusi dalla disposizione, i lavoratori transfrontalieri. Il Friuli Venezia Giulia è considerata dalle autorità slovene una tra le 14 regioni italiane zona rossa.

«Esercito al confine con la Slovenia»

«Alla luce della decisione di Lubiana di chiudere da lunedì prossimo l'ingresso dei cittadini italiani in Slovenia, chiedo al nostro Governo di intraprendere una scelta forte: quella di sigillare tutto, impegnando massicciamente l'esercito per blindare il confine. Perché se di emergenza si tratta, non può esserlo solo per chi vive, lavora e paga le tasse in Italia o in Slovenia, mentre dalla stessa frontiera continua il passaggio illegale di clandestini». Così l'assessore regionale del Fvg alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, sull'annunciata decisione delle autorità statali slovene relativamente alla chiusura dal 26 ottobre del confine per il libero ingresso dei cittadini italiani. «Cosa dovrebbe pensare - ha sottolineato l'assessore - un cittadino di Trieste o Udine sapendo che gli viene vietato di andare liberamente in Slovenia, mentre allo stesso tempo un immigrato clandestino può tranquillamente arrivare in regione da quegli stessi confini?».

Infine Roberti ha osservato come le tensioni sociali esistenti, dovute alla crisi economica e all'attuazione delle restrizioni sanitarie, siano anche «figlie di scelte nazionali a volte illogiche, fatte per salvaguardare interessi ideologici».

© RIPRODUZIONE RISERVATA