Una linea, quella indicata dalla Farnesina, a cui fanno eco le prese di posizione dei partiti di maggioranza, Pd e M5s, e di quasi tutte le altre forze politiche. Uniche voci fuori dal coro, naturalmente agli antipodi, quelle di Matteo Salvini e Alessandro di Battista. Il leader della Lega elogia la decisione del presidente americano: «Donne e uomini liberi - scrive su twitter - alla faccia dei silenzi dei pavidi dell'Italia e dell'Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo». Su fronte opposto l'ex deputato M5s che ancora una volta in antitesi rispetto alla linea prudente del Movimento spara ad alzo zero contro gli Usa bollando come «vigliacco e pericoloso» il raid ordinato da Donald Trump. Di Battista invita «il governo italiano a dialogare con Teheran perchè «l'Iran non ha mai rappresentato una minaccia per il nostro paese al contrario, prima delle sanzioni, imposte all'Europa da Washington, l'Iran era un paese fondamentale per la nostra economia».
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Unanime invece la richiesta di Pd e M5s di evitare che quanto accaduto in Iraq sia la premessa per un nuovo conflitto militare. Il capogruppo Dem alla Camera Graziano Delrio chiama in causa l'Europa chiedendo che il nostro Paese si faccia promotore «di un'iniziativa dell'Unione europea che coinvolga quanti hanno a cuore la pace non solo in quella terra martoriata». Parole a cui fa eco anche il Movimento Cinque Stelle: «Riteniamo che sia opportuno che il Governo rafforzi il proprio impegno per affrontare la crisi sul nascere - sottolineano i pentastellati -, occorre trovare una linea comune a livello europeo con l'obiettivo di scongiurare l'ipotesi di una escalation di violenza». Polemico invece il leader di Italia Viva Matteo Renzi che coglie l'occasione per lanciare una stilettata al resto dei partiti della maggioranza e al governo: «Il 2020 della politica italiana è iniziato con sterili discussioni da cortile - scrive su twitter - quello che sta accadendo in Libia e in Medio Oriente dovrebbe farci cambiare passo e chiamare l'Italia - e l'Europa - a tornare ad avere un ruolo in politica estera».
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