Raid a Barcellona: algerino entra in commissariato armato gridando «Allah Akbar» e viene ucciso

Il commissariato teatro dell'attacco terrorista
Il commissariato teatro dell'attacco terrorista
di Paola Del Vecchio
Lunedì 20 Agosto 2018, 11:37 - Ultimo agg. 21:20
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MADRID - Un uomo di 29 anni, di origini algerine è stato abbattuto all’alba di oggi, dopo aver tentato di accoltellare l’agente di guardia nel commissariato dei Mossos d’Esquadra di Cornellá de Llobregat (Barcellona), al grido di «Allah Akbar».  E’ accaduto alle 5,50 del mattino, nel commissariato della Calle Travessera del municipio a 15 km da Barcellona. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è entrato nella stazione dei Mossos e, impugnando un coltello, ha tentato di aggredire la agente alla reception, che reagito all’attacco ed ha poi aperto il fuoco per fermare il presunto terrorista.

Sebbene nato in Algeria, l’aggressore identificato come Taib Abdelouahab, era residente a Cornellá, aveva carta di identità spagnola e nessun precedente penale, e manteneva contatti frequenti con il paese d'origine, segnalano fonti di polizia. Il magistrato di turno dell’Audiencia Nacional, Ismael Moreno, ha aperto un’inchiesta ipotizzando un reato di terrorismo e ha disposto una perquisizione in casa del presunto attentatore. 
 

Gli scorsi 17 e 18 agosto a Barcellona e Cambrils si sono svolte le cerimonie commemorative delle vittime degli attentati di matrice hijaddista, in cui un anno fa morirono 16 persone, fra le quali due italiani. 

Nessuno degli agenti presenti nel commissariato, né la agente né il sergente di turno, sono risultati feriti, tuttavia sono seguiti in queste ore dal servizio di assistenza psicologica del corpo. “Data la disgraziata esperienza che abbiamo, l’effetto post-traumatico si manifesta dopo giorni o settimane”, ha spiegato il commissario superiore dei Mosso d’Esquadra, Rafel Comes, nel confermare che l’attacco è trattato come un atto terroristico.

“Non c’è stata un’analisi esauriente, ma la volontà era  chiaramente predeterminata di uccidere un agente del nostro corpo”, ha sostenuto. “Per questo chiediamo alle polizie nazionali di intensificare le misure di sicurezza ed autoprotezione”. Alcuni vicini di casa del presunto terrorista abbattuto sono stati sgomberati per precauzione.

Tuttavia, non è esclusa l’ipotesi che Taib Abdelouahab abbia agito perché “ha perduto la testa” per una “rottura familiare”, secondo le testimoniante di conoscenti, citate dal quotidiano El Periodico. Si era infatti separato la scorsa settimana e alla fine di agosto avrebbe dovuto lasciare la casa famigliare in calle Garraf numero 6, dove conviveva con la moglie. La donna, di nome Luci, che lavora nel settore della ristorazione, è una spagnola di 40 anni, di Cornellá, separata dal precedente marito, un uomo asiatico, col quale ha avuto due figlie. Secondo le fonti, Taib Abdelouahab l’aveva conosciuta due anni fa e si erano sposati, perché lui potesse restare in Spagna con permesso di soggiorno.  La donna si era convertita all’Islam e soleva coprirsi il capo con l’hijab. Ma, dopo il deterioramento della relazione, si erano separati la scorsa settimana, concordando che, a fine agosto, l’algerino avrebbe lasciato il domicilio familiare. 
 
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