Spagna, mossa dei popolari: «Governo con l'ultradestra»

Spagna, mossa dei popolari: «Governo con l'ultradestra»
Spagna, mossa dei popolari: «Governo con l'ultradestra»
di Elena Marisol Brandolini
Sabato 27 Aprile 2019, 10:26 - Ultimo agg. 15:58
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BARCELLONA Ultime ore di campagna elettorale, i leader di tutte le formazioni politiche hanno fatto appello al voto utile. Utile secondo il socialista Pedro Sánchez «se vogliamo una Spagna in cui ci sia spazio per tutti, o solo per i tre del Colón», in riferimento alla manifestazione che PP, Ciudadanos e Vox fecero a Madrid nella prima metà di febbraio. Utile secondo Pablo Casado presidente del PP, per non mettere in discussione la maggioranza parlamentare con il frazionamento del voto tra le tre destre, mentre offre a Vox, per la prima volta esplicitamente, di entrare nel suo futuro governo.

Utile per Santiago Abascal per frenare «il caos e la violenza del fronte popolare». Utile secondo Pablo Iglesias, segretario di Podemos, per rafforzare l'opzione progressista di governo e bloccare una possibile intesa tra Psoe e Ciudadanos, anche se Sánchez ha riconosciuto per la prima volta che potrebbe guidare un governo di coalizione assieme al partito viola. Utile per Albert Rivera per fare un governo costituzionalista. E utile per i partiti indipendentisti catalani, per dimostrare di non avere smobilitato e rimettere al centro della politica dello Stato la soluzione democratica del conflitto catalano.

I SONDAGGI
Da cinque giorni non ci sono più sondaggi ufficiali, proibiti da norme elettorali che appaiono desuete. La sera di domenica, quando si chiuderanno i seggi, non ci saranno exit poll che nel passato hanno dato falsi annunci. Saranno le televisioni spagnola, catalana e di altre Autonomie a rendere pubblico il risultato dell'ultimo sondaggio telefonico effettuato nelle ore precedenti su un campione di 12.000 persone. Per quanto se ne sa, negli ultimi giorni la situazione non sembra essere molto cambiata rispetto a una settimana fa: il Psoe continua a essere saldamente in testa e le destre sommate non raggiungono la maggioranza assoluta di 176 voti.
Perciò sarebbero possibili altre soluzioni di governo, diverse dal tripartito che si è imposto in Andalusia: da un'alleanza tra socialisti e Podemos che potrebbe necessitare del sostegno di altri partiti, come quello nazionalista basco o gli indipendentisti catalani; a un'alleanza tra Psoe e Ciudadanos che piacerebbe a una parte del Psoe ma che Rivera ha negato fin dall'inizio e che ora sembra meno in auge; fino all'ipotesi di un governo di minoranza del solo Psoe, che però sconterebbe in partenza una grave debolezza.

LE INCERTEZZE
Eppure la manifestazione di campagna di Vox che aveva riunito oltre 5.000 persone a Valencia nelle ultime ore, ha fatto saltare tutti gli allarmi. D'altronde, non sarebbe il primo caso al mondo in cui i sondaggi non riescono a misurare la consistenza del fenomeno dell'estrema destra. Perciò, a sinistra, è ripartito l'appello al voto per frenare l'avanzata reazionaria. Sánchez ha esplicitamente fatto riferimento all'elezione di Trump, al referendum sulla brexit, al risultato delle elezioni andaluse per ammonire tutti dal rilassarsi, perché è quasi fatta.
Iglesias negli ultimi giorni ha probabilmente migliorato le non brillanti aspettative che i sondaggi riconoscevano al suo partito fin dall'inizio, perché ha indovinato la campagna elettorale, risultando vincente nei dibattiti televisivi che si sono succeduti il 22 e 23 aprile scorsi e forse è così riuscito a recuperare parte dell'elettorato di sinistra che altrimenti si sarebbe astenuto. Perché il livello di partecipazione sarà fondamentale per risolvere la contesa, come dimostra la vicenda andalusa, in cui i socialisti persero soprattutto per la smobilitazione del loro elettorato.
 
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