Sri Lanka, apre a Colombo la Lotus Tower: è la torre più alta del Sudest asiatico

Foto: Xinhua
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di Erminia Voccia
Sabato 21 Settembre 2019, 20:26 - Ultimo agg. 22 Settembre, 08:04
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Ha la forma di un fior di loto e sovrasta la capitale dello Sri Lanka con i suoi 350 metri di altezza. Lunedì 16 settembre ha apero i battenti nella capitale Colombo la torre più alta del Sudest asiatico, riporta l'agenzia AFP. Un progetto avveniristico ed elefantiaco. Maithripala Sirisena, il presidente dello Sri Lanka, l'ha inagurata con una cerimonia fastosa, tra fuochi d'artificio e giochi di luci. 

Lo scintillio non dovrebbe distrarre dalle problematiche che nasconde la torre. I lavori sono iniziati nel 2012 e non sono ancora terminati. Ma, nonostante i ritardi e le polemiche, il presidente ha deciso ugualmente di aprirla al pubblico. Sulla carta, il gigantesco fior di loto doverbbe fungere da torre televisiva, sarà utile a migliorare le comunicazioni radio e dovrebbe offrire a visitatori e turisti servizi tra cui un ristorante rotante e un albergo. Tutto in solo in teoria. Per adesso, si sa che la compagnia cinese che si è assicurata l'appalto per costruire la torre è scomparsa nel nulla dopo aver intascato 18 milioni di dollari dal governo di Colombo. Dunque, fino a quando il governo non troverà i fondi per terminarla, i visitatori dovranno accontentarsi dell'acceso al ponte posto a 244 metri di altezza. Un punto certamente invidiabile per godersi lo skyline della città. 



Sirisena ha ereditato il "fardello" dal suo prececessore, ma si è detto convinto a non abbandonare il progetto. Il governo deve pagare a una banca cinese 10 rate da 2,4 milioni rupie all'anno per ripagare il debito. Per questo motivo, la torre è stata molto criticata. Per i critici,sarebbe l'esempio lampante del fatto che la Cina voglia sfruttare il gap di infrastrutture dei Paesi in via di sviluppo per legare tali Paesi a sé. I governi accolgono gli investimenti cinesi, ma poi non sarebbero in grado di estinguere i debiti contratti con le banche cinesi. Lo Sri Lanka infatti è spesso citato come primo esempio della ormai famosa "trappola del debito", accusa rivolta alla Cina nel quadro dei progetti che rientrano nel vasto piano delle Nuove Vie della Seta. Lo Sri Lanka è un infatti anello importante della catena della Belt and Road. Ma non è così semplice come sembra. Nel caso dello Sri Lanka, il debito, stando ad alcuni studi, non dipende che in parte marginale solo dalla Cina e cioè al massimo per il 9-10%, il resto sarebbe nelle mani di altre banche commerciali. Per ora, il fior di loto brilla, tuttavia, non è ancora sbocciato.


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