Svezia ritira accuse di stupro contro Assange: «La vera guerra inizia ora», Londra: «Se esce lo arrestiamo»

Foto da Twitter
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Venerdì 19 Maggio 2017, 11:27 - Ultimo agg. 20 Maggio, 14:35
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«La vera guerra è appena cominciata». Lo ha detto Julian Assange aggiungendo che le autorità britanniche sono comunque pronte ad arrestarlo se lui esce dall'ambasciata dell'Ecuador.  «Una vittoria importante per me e per i diritti umani nel mondo - ha aggiunto mostrando il pugno chiuso e affacciandosi dal balcone dell'ambasciata ecuadoriana a Londra, dopo il ritiro delle accuse contro di lui da parte della procura svedese. Il fondatore di Wikileaks ha ricordato i suoi sette anni da recluso senza incriminazione formale come un caso di ingiustizia e ha insistito nel bollare l'inchiesta contro di lui come politicamente motivata».

La Svezia in mattinata aveva lasciato cadere le accuse di stupro. 

Il capo della procura pubblica, Marianne Ny, ha deciso di portare a conclusione l'inchiesta avviata nel 2010, ha reso noto la procura svedese in un comunicato. Assange ha sempre respinto l'accusa e il suo difensore svedese Per Samuelson aveva avanzato una richiesta all'inizio di maggio per la revoca del mandato di cattura a suo carico. I procuratori svedesi hanno ora abrogato il mandato di arresto.

Il fondatore di Wikileaks verrà tuttavia arrestato se lascerà la sede diplomatica dell'Ecuador a Londra. A dirlo è stata Scotland Yard, dopo l'annuncio della procura svedese. La Metropolitan Police ha chiarito che gli agenti sono ancora «obbligati ad eseguire» un ordine di arresto pregresso malgrado l'annuncio della procura svedese.

Assange sarebbe dunque ora intenzionato a chiedere asilo politico alla Francia anche se non è chiaro come possa uscire dal Regno Unito dove è ancora soggetto a un mandato di cattura. Lo ha dichiarato uno dei suoi legali, Juan Branco, secondo il sito del Daily Telegraph.

A France-Info Branco ha oggi detto: «Sarebbe responsabilità della Francia offrirgli l'asilo politico. Assange
tenterà ora di uscire dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra e di chiedere in particolare alla Francia di fare un gesto, per accoglierlo e dargli asilo, per proteggerlo dalle azioni legali contro di lui negli Stati Uniti». L'avvocato sostiene che Assange possa essere estradato negli Usa. «Ci sono minacce profferite dallo stesso Donald Trump qualche settimana fa con l'obiettivo di condannarlo al carcere a vita per le sue attività in quanto giornalista e le sue rivelazioni di scandali di corruzione e di crimini contro l'umanità», ha detto Branco. 

Un'immagine sorridente di Julian Assange è stata diffusa sul suo profilo Twitter dopo l'annuncio della richiesta di archiviazione da parte della magistratura svedese delle accuse. Tali accuse sono le uniche formalmente aperte finora contro Assange e una volta cadute dovrebbe cadere pure il mandato di cattura internazionale che lo costringe dal 2012 nel rifugio dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra.

Le accuse erano state avanzate sulla base della denuncia di due donne che, dopo aver avuto rapporti consensuali con Assange, gli avevano imputato di aver a un certo punto tolto il preservativo. L'attivista australiano ha peraltro sempre negato ogni colpa, tanto più dopo che una delle stesse accusatrici aveva poi ritirato la deposizione, e ha ripetutamente avanzato il sospetto di una montatura organizzata ad arte per consentire in un secondo momento alla Svezia di consegnarlo agli Usa.

Le autorità e l'intelligence americana a loro volta non negano di considerare Julian Assange alla stregua di un nemico per aver diffuso attraverso Wikileaks documenti segreti e rivelazioni imbarazzanti su Washington.
Ma finora non risultano aver ancora aperto un'inchiesta formale contro di lui, anche se nei giorni scorsi il nuovo capo della Cia, Mike Pompeo, è tornato a sparare a zero su Wikileaks, additandola come «un servizio d'intelligence non statale ostile» agli Usa.


Wikileaks lancia ora la sua sfida alla Gran Bretagna, dopo l'archiviazione delle accuse svedesi. Le autorità britanniche - si legge in un tweet dell'organizzazione - «si rifiutano di confermare o negare seabbiano ricevuto una richiesta di estradizione dagli Usa». Un atteggiamento che, accusa Wikileaks, nasconderebbe il tentativo di mescolare le carte per impedire ad Assange di lasciare da uomo libero l'ambasciata dell'Ecuador a Londra.

Al momento, in effetti, Scotland Yard si è affrettata a dire che per la Gran Bretagna il mandato di cattura resta al momento valido - pur essendo cadute «le accuse più gravi», ossia quelle di stupro avanzate a suo tempo da Stoccolma - poiché l'attivista australiano si era a suo tempo rifiutato di presentarsi di fronte al tribunale britannico che avrebbe dovuto decidere se estradarlo alla Svezia. Un escamotage, secondo Wikileaks, che potrebbe nascondere il tentativo di aggiustare ex post le carte di un nuovo procedimento giudiziario, questa volta americano.

Julian Assange sarebbe intenzionato a chiedere asilo politico alla Francia anche se non è chiaro come possa uscire dal Regno Unito dove è ancora soggetto a un mandato di cattura. Lo ha dichiarato uno dei suoi legali, Juan Branco, secondo il sito del Daily Telegraph. A France-Info, si legge sul sito della radio pubblica all-news, Branco ha oggi detto: «Sarebbe responsabilità della Francia offrirgli l'asilo politico. Assange tenterà ora di uscire dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra e di chiedere in particolare alla Francia di fare un gesto, per accoglierlo e dargli asilo, per proteggerlo dalle azioni legali contro di lui negli Stati Uniti». L'avvocato sostiene che Assange possa essere estradato negli Usa. «Ci sono minacce profferite dallo stesso Donald Trump qualche settimana fa con l'obiettivo di condannarlo al carcere a vita per le sue attività in quanto giornalista e le sue rivelazioni di scandali di corruzione e di crimini contro l'umanità», ha detto Branco.

 
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