​Super Tuesday 2020, risorge Joe:
così Biden si è ripreso la sua America

Super Tuesday 2020, risorge Joe: così Biden si è ripreso la sua America
di Luca Marfé
Mercoledì 4 Marzo 2020, 12:50 - Ultimo agg. 19:44
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Se il Super Tuesday 2020 fosse un film, il titolo sarebbe “Resurrezione”.

È la notte di Joe Biden, che si riprende la sua America.

Qualcuno lo aveva dato per spacciato, qualcun altro in lui non ci aveva creduto mai.
E invece il vecchio Joe ritorna, alla carica e alla grande.
 



In una notte sola, si prende nove Stati, tra cui il Texas, che vale una montagna di delegati.
E, soprattutto, ferma l’onda Sanders che fino a un attimo prima della vigilia appariva come oramai inarrestabile.
E invece.

Il candidato non è ancora lui, la strada da fare è lunga, Bernie c’è e promette battaglia.

Ma il Partito Democratico ha scelto già.
E con i vertici, e con gli endorsement, gran parte degli elettori.
In particolare le persone di colore, gli anziani e in generale le periferie.

Il disegno è quello di un leader “sicuro”, negli Stati Uniti dicono di “default”.
Come da consuetudine, insomma, come da tradizione: un volto rassicurante che possa fare da contraltare a quello dell’agitato inquilino della Casa Bianca.

Biden contro Trump. 

Certo, sarebbe una bella sfida.

In chiave squisitamente mediatica, però, in un eventuale dibattito “uno contro uno”, c’è da tenere conto di alcuni aspetti fondamentali.

Il primo: Biden rischia di apparire esteticamente vecchio.
I due sono pressoché coetanei (77 anni il dem, 73 il tycoon, ndr), ma la loro agilità dialettica, unita alla loro “cattiveria” in video, lascia presagire il peggio per colui che The Donald ha da mesi etichettato come “Sleepy Joe”, ovvero il Joe che dorme (in piedi).

Il secondo: Biden è un candidato di centro, in un’ottica italiana quasi di centrodestra considerato il suo supporto alla guerra in Iraq e a tutta una serie di politiche economiche liberiste. Altro rischio, dunque, è che possa faticare a scaldare i cuori che battono più a sinistra, senza contare che l’esercito di Sanders gli si potrebbe addirittura rivoltare contro, astenendosi o votando persino per Trump.

C’è poi un ultimo aspetto e riguarda la relazione di Biden con il potere. Ex vice di Obama, volteggia tra le mura del Senato praticamente da una vita intera e questo lo configura come “establishment”. Un po’ come era accaduto con Hillary Clinton che, non a caso, in un clima pesante di stanchezza politica generale, ha perso.

È proprio qui che Trump proverà a fare di nuovo sua la sfida.
È proprio in queste tre direzioni che ha già pronta la sua nuova (vecchia) narrativa della vittoria.

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