Taiwan, via alle manovre militari della Cina: esercitazioni nello spazio aereo e marittimo. «Accerchiamento totale», sale la tensione

Le forze armate cinesi hanno iniziato le manovre «di prontezza al combattimento». Sale la tensione

Taiwan, via alle manovre militari della Cina: esercitazioni aeree e marittime. «Così si minaccia la stabilità»
Taiwan, via alle manovre militari della Cina: esercitazioni aeree e marittime. «Così si minaccia la stabilità»
Sabato 8 Aprile 2023, 06:16 - Ultimo agg. 9 Aprile, 11:54
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Il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione, le forze armate cinesi, hanno iniziato le manovre «di prontezza al combattimento e le esercitazioni militari intorno allo Stretto di Taiwan, a nord e a sud dell'isola di Taiwan, e nello spazio aereo e marittimo a est dell'isola». È quanto ha riferito un portavoce del Comando. E sale la tensione nella zona.

Le operazioni militari «servono come severo monito contro la collusione tra forze separatiste che cercano 'l'indipendenza di Taiwan' e quelle esterne, e contro le loro attività provocatorie». È quanto afferma il portavoce del Comando orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese (Pla), Shi Yi, aggiungendo che le manovre «sono necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale della Cina». Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato otto navi da guerra e 42 aerei da combattimento cinesi intorno all'isola, nel giorno dell'annuncio di Pechino di tre giornate di esercitazioni militari. Il dicastero taiwanese, in una nota, ha espresso «solenne condanna verso tali azioni irrazionali», aggiungendo che i rilevamenti - che includevano 29 jet che hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan - sono avvenuti tra le 6 e le 11 ora locale (mezzanotte e le 5 in Italia).

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La Cina ha «utilizzato la visita e i transiti della presidente Tsai Ing-wen negli Stati Uniti come scusa per condurre esercitazioni militari, che hanno gravemente minato la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione», ha accusato il ministero della Difesa taiwanese in una nota.

Tsai è rientrata ieri sera a Taipei, concludendo la missione di 10 giorni che l'ha portata in Centroamerica (da Guatemala e Belize, due degli ultimi 13 Paesi con cui l'isola ha relazioni diplomatiche), e a un doppio scalo negli Usa, a New York e a Los Angeles, che ha fortemente irritato la Cina.

A New York, la presidente ha tenuto un discorso al think tank conservatore Hudson Institute, ricevendo il prestigioso Global Leadership Award, mentre a Los Angeles ha incontrato lo speaker della Camera americana Kevin McCharty alla Reagan Library. In entrambi i transiti, Tsai ha incontrato numerosi esponenti politici del Congresso in formazione bipartisan. Il doppio scalo sul suolo Usa ha mandato su tutte le furie Pechino: «La Cina adotterà misure risolute per salvaguardare la sua sovranità e integrità territoriale», ha assicurato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. Ieri, Pechino ha annunciato una serie di sanzioni contro la Reagan Library, l'Hudson Institute e quattro loro responsabili.

 

L'ESPANSIONISMO

Taiwan deve misurarsi con «il continuo espansionismo autoritario» della Cina, dopo i tre giorni di manovre militari su larga scala annunciati e iniziati oggi intorno all'isola. «Negli anni recenti abbiamo avuto di fronte il continuo espansionismo autoritario», ha affermato la presidente Tsai Ing-wen, aggiungendo di voler «continuare a lavorare con gli Usa e con gli altri Paesi simile per difendere i valori della libertà e della democrazia». 

L'ACCERCHIAMENTO

Le manovre militari iniziate oggi dalla Cina stanno provando un «accerchiamento» totale di Taiwan, con «pattugliamenti e avanzamenti intorno all'isola, dando forma a posizioni di accerchiamento e deterrenza a tutto tondo». Lo riporta il network statale Cctv, diffondendo i primi filmati delle operazioni. Un video, sul canale militare, ha mostrato alcune risorse coinvolte tra lanciarazzi e cacciatorpedinieri della Marina, nonché jet e bombardieri dell'Aeronautica. Enfasi speciale per i sistemi missilistici delle forze di terra, in grado di raggiungere l'isola dalle coste cinesi: in passato erano in dotazione solo alla 'Rocket forcè.

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