È già G20 di Roma, Taiwan scontro frontale Usa-Cina: «La democrazia globale è sotto attacco»

È già G20 di Roma, Taiwan scontro frontale Usa-Cina: «La democrazia globale è sotto attacco»
di Luca Marfé
Giovedì 28 Ottobre 2021, 19:22
3 Minuti di Lettura

La democrazia globale è sotto attacco.

L’allarme lo lancia Tsai Ing-wen, presidente di Taiwan. La risposta la firma Joe Biden, Commander in Chief degli Stati Uniti d’America. La minaccia si chiama Xi Jinping, leader incontrastato di una Cina che fa spavento.

«Se cadiamo noi, cade la libertà», cadono i valori dell’Occidente, scandisce ai microfoni di Cnn la 65enne, prima donna della Storia alla testa dell’isola già dal 2016, rieletta poi per un secondo mandato nel 2020.

200 chilometri che separano due mondi. Che Pechino vorrebbe un tutt’uno sotto la politica di “Una sola Cina”, vecchia oramai settant’anni e più, ma ultimamente ogni giorno un po’ più sfacciata, tra manovre militari e proclami di «riunificazione inevitabile». Questo a detta del dragone rosso, con la Casa Bianca che pensa l’esatto opposto. E che, di contro, considera Taipei un simbolo, «un faro di democrazia» che, no, non può cadere.

Con il G20 di Roma a un passo, Biden si sforza di essere credibile:
«Se la Cina attacca, gli Stati Uniti difendono Taiwan. Abbiamo un impegno».

Nessun timore, dunque, almeno a parole.
Certo è che l’escalation è per sua natura imprevedibile e lo è ancor di più se, su uno scacchiere internazionale già in fiamme, a muoversi sono due giganti.
Così com’è certo, inoltre, che almeno qualcuno a Washington dà invece Taiwan già per persa. Una nuova Hong Kong, insomma.

Con troppo da perdere e troppo poco da guadagnare, che al di là delle dichiarazioni di facciata rischia di non avere futuro.

Un dramma mondiale, appunto.

Con l’Occidente che appare compatto, ma al tempo stesso isterico.
E con Xi Jinping che, dal canto quieto suo, si mostra come sempre impassibile, affatto preoccupato, nonché lucidissimo nel realizzare passo dopo passo il suo ambizioso progetto imperiale.

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