Trump in tribunale: «Unico mio crimine? Difendere l'America». E su Biden: «Vuole la terza guerra mondiale»

Il tycoon a Mar-a-Lago dopo essere stato un'ora in tribunale

Trump in tribunale: «Unico mio crimine? Difendere l'America». E su Biden: «Vuole la terza guerra mondiale»
Mercoledì 5 Aprile 2023, 06:38 - Ultimo agg. 6 Aprile, 08:47
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«L'unico crimine che ho commesso è stato difendere l'America da chi la vuole distruggere. La mia incriminazione è un insulto agli Stati Uniti». Donald Trump torna nel suo bunker di Mar-a-Lago subito poche ore dopo essersi consegnato al tribunale di New York per ascoltare i 34 capi d'imputazione a suo carico nel caso Stormy Daniels e arringa i suoi sostenitori riuniti in uno dei saloni del resort. Un discorso di poco più di mezz'ora, durante il quale il tycoon è apparso provato e meno combattivo del solito.

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Trump in tribunale

Sulla consueta aggressività dell'ex presidente sembra aver pesato una giornata senza precedenti nella storia Usa e il castello accusatorio del procuratore Alvin Bragg che gli ha imputato un tentativo di «cospirazione per minare l'integrità delle presidenziali del 2016» comprando il silenzio della pornostar, dell'ex coniglietta di Playboy Karen McDougal e di un portiere della Trump Tower che minacciava di rivelare un suo presunto figlio illegittimo.

Il tycoon non ha tuttavia rinunciato a sferrare i soliti attacchi contro i suoi accusatori e il «sistema giudiziario corrotto, diventato ormai illegale», nonostante l'avvertimento del procuratore di New York a non incitare alla violenza. «Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America», ha detto Trump, mentre i suoi sostenitori urlavano «Usa, Usa!».

 

SUL PALCO

Sul palco con l'ex presidente i figli Eric e Donald jr, mentre erano assenti la moglie Melania, che pure lo ha accompagnato a Manhattan, e la figlia ed ex consigliera, Ivanka. Dopo aver ribadito che tutte le indagini a suo carico sono «persecuzioni politiche», il tycoon ha ricoperto d'insulti uno per uno i procuratori coinvolti: da Bragg, «pagato da George Soros», a Letitia James a Jack Smith, impegnato nell'inchiesta sulle carte top secret portate dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago, che ha definito un «pazzo». Tutti, secondo l'ex presidente, sono strumenti della «sinistra radicale» che hanno l'obiettivo di «fermarlo ad ogni costo». Anche l'indagine della procura di Atlanta, in Georgia, è «un caso falso per interferire nelle elezioni del 2024 e dovrebbe essere archiviata subito» per Trump che ha definito «perfetta» la telefonata in cui fece pressioni per ribaltare il voto del 2020 in quello stato.

ATTACCO A BIDEN

Quindi è passato ad attaccare Joe Biden e la sua ex avversaria Hillary Clinton per "l'email gate". «Vuole la terza guerra mondiale», ha tuonato Trump contro il presidente americano sostenendo che «quando era senatore ne ha combinate di tutti i colori ma nessuno lo ha arrestato». Prima di salire sul palco del suo resort l'ex presidente aveva ribadito per l'ennesima volta che, nel caso per il quale è stato incriminato a Manhattan, «nulla è stato fatto illegalmente» accusando Bragg «di aver chiuso New York, mobilitato 38.00 agenti e speso 200.000 dollari di fondi della città per un accordo di non divulgazione legale da 130.000 dollari». È un'indagine «farsa», aveva attaccato Trump in una telefonata con i suoi sostenitori di ritorno da New York, assicurando i suoi supporter che «stiamo vincendo da otto anni e continueremo a vincere».

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