Il ritorno di Trump alla convention dei Conservatori: così punta a ritrovare la Casa Bianca

Il ritorno di Trump alla convention dei Conservatori: così punta a ritrovare la Casa Bianca
di Luca Marfé
Lunedì 22 Febbraio 2021, 18:48 - Ultimo agg. 20:13
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Il ritorno di Donald Trump.

A un mese esatto dall’insediamento di Joe Biden, una nuova prima volta per l’oramai ex presidente. Tutt’altro che “ex”, tuttavia, della politica americana.

L’occasione è la convention dei Conservatori: la CPAC, acronimo di Conservative Political Action Conference.

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La scena è quella di Orlando Florida, il weekend in questione è il prossimo, l’appuntamento esatto è fissato per domenica 28 febbraio.

L’ennesimo esordio per una delle figure più discusse della storia di questo Paese. Il possibile rilancio, dopo aver lasciato la Casa Bianca, proprio per tornare alla Casa Bianca.

Un’intera vita come un’azzardata scommessa, per il momento persa, ma che il diretto interessato e 75 milioni di elettori sognano di poter vincere ancora, in un 2024 che non è poi così lontano.

Che cosa dirà Trump?
Che cosa avrà in mente per riprendersi prima il partito e poi addirittura l’America?

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I retroscena parlano chiarissimo: non sta preparando nessun discorso e parlerà come sempre “a braccio”. Farà tanto a pugni con i democratici, quanto con i repubblicani, che già lo temono e che già studiano le rispettive maniere per sbarrargli la strada. Con i primi che, fallito l’impeachment, sono paradossalmente più rassegnati dei secondi che invece si agitano e si accavallano in dichiarazioni che vorrebbero lo scomodo tycoon fuori da ogni destino politico di una destra che però fatica a ritrovarsi in un Pence considerato comunque poco leader e comunque troppo debole.

L’ex numero due, nel frattempo, mentre sta al gioco del politically correct e mentre ostenta fair play nei confronti di Biden, declina gentilmente l’invito e a Orlando non ci va.

Nulla di causale: il messaggio chiaro è prendere le distanze dall’era appena precedente. Dal caos, dal clamore e dalle scorrettezze firmate Trump, appunto.

Una spaccatura che andrà seguita e studiata per comprendere, non tanto le dinamiche dei due leader, quanto piuttosto quelle della gente, del popolo, o perlomeno della sua metà.

La mezza America, quella dei conservatori, da che parte sta?

Trump proverà a parlarle e a riconquistarla, ammesso che l’abbia mai perduta.
Trump proverà a riprendersela.

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