Da Theresa May, premier del Regno Unito, a Justin Trudeau, primo ministro canadese; dai conservatori scozzesi, guidati da Ruth Davidson, ai "guru" dell'hi-tech americano, come Zuckerberg e Tim Cook, fino a scrittori, intellettuali e docenti universitari: tutti, sia pure con diverse sfumature, contestano il blocco per 4 mesi dell'immigrazione in Usa deciso dal presidente Donald Trump e contro la black list di 7 paesi islamici. E mentre negli aeroporti statunitensi monta la protesta contro gli abusi nei confronti degli immigrati provenienti dai paesi islamici "messi al bando" dalla Casa Bianca, migliaia di persone manifestano all'interno e all'esterno degli scali aerei e decine e decine di avvocati si mobilitano per offrire assistenza legale alle persone bloccate e detenute nei terminal di New York, Chicago, Los Angeles, Boston, Atlanta e negli altri aeroporti. Dalle nazioni "colpite" dall'ordine esecutivo di Trump, invece, arrivano le prime contromisure: l'Iran ha già deciso di impedire l'ingresso nel proprio territorio dei cittadini americani, l'Iraq sembra vicino a varare analoghe misure.
Stop immigrati: rivolta contro Trump
Giudice blocca rimpatrio dei rifugiati
Domenica 29 Gennaio 2017, 09:27
- Ultimo agg. 18:07
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