Trump e Kim si ritrovano ad Hanoi, ecco cosa aspettarsi dal secondo vertice

Trump e Kim si ritrovano ad Hanoi, ecco cosa aspettarsi dal secondo vertice
di Erminia Voccia
Lunedì 11 Febbraio 2019, 16:08 - Ultimo agg. 19:07
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Il secondo incontro tra il dittatore nordcoreano Kim Jong un e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sarà ad Hanoi, in Vietnam. È stato lo stesso Trump a scriverlo su Twitter venerdì sera dopo che la delegazione statunitense aveva lasciato la Corea del Nord. La settimana scorsa infatti i rappresentanti del governo di Washington avevano fatto rotta su Pyongyang per definire gli ultimi dettagli dell'atteso vertice. Se tutto andrà bene, Trump e Kim si vedranno il 27 e il 28 febbraio nella capitale vietnamita, del resto la data era stata già annunciata dal presidente Usa durante il discorso sullo stato dell'Unione. La location del summit era però ancora segreta, ma in pole position c'erano Hanoi e la città costiera di Da Nang. Il Vietnam, che resta un Stato comunista, ricorda da un lato la sconfitta americana, ma dall'altro si pone come esempio di rinascita economica. Tuttavia, la sede del secondo faccia a faccia fra Trump e Kim non conta quanto i risultati che il mondo attende da decenni di negoziati falliti. Cosa concederanno gli americani alla Corea del Nord e a cosa sarà disposto a rinunciare Kim?

Sul tavolo c'è sempre lo scottante dossier nucleare, vecchio nodo da sciogliere tra Stati Uniti e Corea del Nord. Il rischio è che ad Hanoi avvengano solo strette di mano a tutto vantaggio dei fotografi. Al contrario, questo secondo incontro dovrà servire a realizzare quanto promesso a Singapore, dove le parti si sono impegnate a lavorare per la pace e per la denuclearizzazione della penisola e a migliorare le relazioni bilaterali, senza però dare dettagli su come riuscirci. Affinché il summit abbia successo sia Pyongyang che Washington dovranno fare concessioni.



Prima di tutto Kim Jong un dovrebbe dare agli americani la lista completa delle armi e dei siti nucleari a disposizione del regime e quindi aprire il Paese alle ispezioni internazionali. La Casa Bianca sa bene che Kim non ha interrotto il programma atomico. Nonostante segnali positivi come il congelamento dei test missilistici e lo smantellamento di un importante sito nucleare, restano molti dubbi sulle reali intenzioni di Kim di porre fine al programma atomico. In seguito a questo ammorbidimento Kim ha ottenuto ben poco dagli Usa. In cambio di passi concreti verso la denuclearizzazione il leader trentenne ora si aspetta da Trump l'alleggerimento delle sanzioni internazionali, che strangolano l'economia nordcoreana, e solide garanzie alla sicurezza, come la promessa della sospensione definitiva delle esercitazioni miliari congiunte con Seoul e il ritiro delle truppe americane dalla Corea del Sud. Sul tema del nucleare c'è un buona notizia: Reuters riferisce che ad ottobre il Segretario Usa Mike Pompeo avrebbe strappato a Kim la promessa di distruggere le strutture usate per l'arricchimento dell'uranio, qualora gli Usa facciano passi equivalenti.

L'annuncio del summit ad Hanoi ha fatto pensare anche alla possibilità che si arrivi a una dichiarazione sulla fine formale della Guerra di Corea. Nord e Sud sono ancora in guerra tra di loro perché nel 1953 la fine delle ostilità venne sancita da un armistizio e non da un trattato di pace. Secondo alcune fonti diplomatiche citate dai media asiatici, gli Usa sarebbero pronti a concedere a Kim la fine formale della guerra, che la Corea del Nord aspetta da tempo. La possibilità che ad Hanoi venga formato un trattato di pace è però alquanto bassa, dicono gli analisti, perché prima la Corea del Nord dovrebbe aver rinunciato al programma atomico.

Trump ha scritto in tweet di aspettarsi che la Corea del Nord diventi una “grande potenza economica”, ipotesi non realizzabile senza la rimozione delle sanzioni Onu che dal 2017 limitano le esportazioni di carbone e di altre risorse. L'economia è anche il pallino di Kim. Il dittatore moderno, amante del basket americano e appassionato di pop sudcoreano, guarda al Vietnam come modello per la crescita economica. Nell'attesa di incontrare Trump, Kim ha in cantiere il progetto di un resort sulla spiaggia sulla costa orientale nordcoreana e in testa ha proprio Da Nang.
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