Putin: «Stop Guerra Fredda». Trump: «Russiagate una farsa, no ingerenze in voto Usa». Reporter Usa trascinato via

Trump-Putin, 2 ore di faccia a faccia: «Basta clima da Guerra Fredda, la situazione è cambiata»
Trump-Putin, 2 ore di faccia a faccia: «Basta clima da Guerra Fredda, la situazione è cambiata»
Lunedì 16 Luglio 2018, 13:22 - Ultimo agg. 17 Luglio, 17:00
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Nuova sintonia tra Donald Trump e Vladimir Putin dopo un faccia a faccia di due ore e dieci minuti a Helsinki  (ben oltre i 90 minuti previsti). «Dobbiamo lasciare dietro le spalle questo clima da guerra fredda, non c'è bisogno dello scontro, la situazione è cambiata, bisogna affrontare le sfide comuni, il terrorismo sempre in crescita e il crimine internazionale, per non parlare dei problemi economici e ambientali», ha detto il presidente russo in conferenza stampa dove non sono mancati momenti di tensione quando un giornalista americano, che sostiene di lavorare per The Nation, è stato fermato dagli agenti della sicurezza e trascinato fuori dalla sala. Le ragioni al momento non sono chiare. Putin ha anche assicurato che non c'è astata alcuna «ingerenza russa nel voto Usa».

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La nuova sintonia. «I negoziati di oggi sono stati cruciali per frenare la proliferazione delle armi nucleari», ha detto Putin al termine del colloquio sottolineando che i due Paesi continueranno la cooperazione nel campo del disarmo. «Dobbiamo ricostruire le fondamenta dei rapporti tra i nostri paesi e trovare il modo di metterli sui binari della crescita. Comunque siamo molto contenti di questo incontro, di solito i nostri colloqui in contesti internazionali erano stati molto più brevi. Ho la sensazione che io e Trump iniziamo a capirci molto meglio adesso». Dello stesso tono il commento di Trump: «Il dialogo costruttivo tra la Russia e gli Usa può offrire la possibilità di aprire nuove strade per la pace». «Le nostre relazioni non erano mai state peggiori di quanto non lo siano adesso. Tuttavia adesso sono cambiate perché quattro ore fa ci siamo incontrati». «Abbiamo parlato di questioni importanti, è stato aperto un dialogo produttivo e importante, tutto è andato molto bene. I disaccordi sono ben noti, risolveremo molti dei problemi, dovremo trovare dei modi per cooperare per difendere gli interessi dei nostri paesi». 

Russiagate. «Ripeto ciò che ho già detto in molte occasioni: la Russia non ha mai interferito né mai interferirà negli affari interni americani», incluse le elezioni, ha detto poi Putin aggiungendo che «qualsiasi materiale dovesse venire alla luce, lo potremmo analizzare insieme, attraverso i gruppi sulla sicurezza informatica». «In generale non ci si può fidare di nessuno ma da dove viene quest'idea che io mi devo fidare di Trump e Trump di me? Io difendo gli interessi della Russia, lui degli Usa. Ci sono questioni su cui non siamo d'accordo e altre su cui possiamo trovare una posizione conciliante». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rispondendo ad una domanda sul Russiagate. «Ci sono state accuse che non hanno un fondo di verità, dobbiamo farci guidare dai fatti non dalle speculazioni», ha aggiunto.

E ancora: «Il procuratore speciale Mueller può chiedere l'estradizione, oppure possiamo procedere agli interrogatori in Russia e mandare i risultati negli Usa. Possiamo permettere ai rappresentati degli Usa di interrogarli in Russia, ma loro dovrebbero ricambiare lasciandoci interrogare gli agenti che noi riteniamo essere coinvolti in attività illegali in territorio russo», ha poi sottolineato in merito ai 12 russi incriminati per il Russiagate. Trump ha spiegato di aver 
«preferito parlare di persona molto francamente con Putin» delle ingerenze russe sul voto Usa. «Era meglio consegnare il messaggio di persona. Ne abbiamo parlato davvero a lungo e Putin ha molto a cuore questo argomento». E poi: «L'inchiesta sul Russiagate è stata un disastro, ci ha tenuto separati, è una farsa. Ancora dobbiamo trovare le prove. È stata una campagna elettorale onesta. Ho battuto correttamente Hillary. Il Russiagate ha messo in difficoltà le relazioni delle due più importanti potenze nucleari». 

Il nucleare iraniano. Sintonia anche sul tema nucleare. Trump ha sottolineato l'intenzione comune di «fare pressioni» per contenere le «ambizioni nucleari dell'Iran e per mettere fine alla sua campagna di odio in Medio Oriente». 



Gli obiettivi del vertice. Il summit non ha un'agenda predefinita, ha riferito il consigliere americano per la sicurezza nazionale John Bolton, e lo stesso Trump ha detto che le sue «aspettative sono basse», anche se «potrebbe uscirne qualcosa di buono».

Putin arriva a Helsinki reduce dal successo di immagine dei mondiali di calcio, mentre Trump conclude un tour europeo dove ha gettato scompiglio nel summit della Nato, accusato la Germania di essere «totalmente controllata» da Mosca a causa delle importazioni di gas russo, definito l'Ue «un nemico» e messo in imbarazzo la premier britannica Theresa May, attaccandola in una intervista prima di lodarla nella conferenza stampa congiunta. Il dipartimento di Stato americano ha intanto incriminato 12 cittadini russi con l'accusa di interferenze nelle elezioni americani a danno di Hillary Clinton, l'avversaria democratica di Trump. E in Gran Bretagna è riesploso il caso del Novichok con l'avvelenamento di due comuni cittadini, di cui Londra accusa il Cremlino.

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