Trump incontra May: «Pronti ad accordo post Brexit». Il sindaco Khan: «È il volto dell'ultradestra»

Trump incontra May: «Pronti ad accordo post Brexit». Il sindaco Khan: «È il volto dell'ultradestra»
Martedì 4 Giugno 2019, 13:12 - Ultimo agg. 5 Giugno, 10:19
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Dopo la Regina Elisabetta, Donald Trump in visita a Londra si è recato a Downing Street per incontrare Theresa May. E ha invitato la premier a non lasciare il suo incarico a Downing Street, per poter concludere l'accordo commerciale con gli Stati Uniti dopo la Brexit. Lo riferisce la stampa britannica, sottolineando l'espressione colloquiale - «stick around» (restare in zona) - con la quale il presidente Usa si è rivolto alla premier britannica.

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«Credo che avremo un accordo commerciale molto, molto sostanzioso», ha detto Trump nel corso dell'incontro con gli imprenditori a St James' Palace al quale ha partecipato insieme alla premier May. «Resta in zona, facciamo questo accordo», ha poi aggiunto il presidente rivolto alla premier. May ha affermato che ci sono «enormi possibilità» per Londra e Washington di lavorare insieme in futuro, quando il Regno Unito sarà uscito dall'Unione europea. «C'è una grande partnership che credo potremmo far progredire ulteriormente, Naturalmente, con un buon accordo commerciale bilaterale», ha detto la premier.

La May ha poi ribadito la propria convinzione di aver negoziato un buon accordo di recesso con la Ue e ha sottolineato come sia nell'interesse di tutti che non si arrivi a una Brexit no-deal. A chi le chiedeva se avrebbe fatto bene a seguire il consiglio di Trump che le aveva proposto a suo tempo di adottare un approccio più aggressivo nei confronti della Ue, la May ha ribadito la propria convinzione di aver agito per il meglio.

«Il presidente Trump mi aveva consigliato di seguire le vie legali - ha detto la May - ma ho preferito agire diversamente e ho ottenuto un buon accordo». A queste parole Trump ha risposto che per parte sua lui avrebbe seguito le vie legali ma che in ogni caso la May ha fatto un ottimo lavoro.


CORBYN
Jeremy Corbyn «ha chiesto d'incontrarmi, ma ho detto di no. Dal mio punto di vista» rappresenta «una forza negativa». Così il presidente Donald Trump nella conferenza stampa di oggi con Theresa May in quello che i media commentano come uno scontro senza precedenti con il leader dell'opposizione britannica. Trump era stato sollecitato a parlare di Corbyn da una giornalista che aveva ricordato come il leader del Labour abbia parlato oggi durante una protesta contro di lui a Trafalgar Square, criticando la sua politica.


KHAN
Sadiq Khan, dopo gli insulti da parte del presidente Usa controreplica a Donald Trump e lo bolla come «il poster boy», il modello, dell'estrema destra mondiale e di leader dalla visione politica «ripugnante» in Paesi come «l'Ungheria, l'Italia o la Francia». Il sindaco laburista di Londra, figlio d'immigrati pachistani, coglie l'occasione di un'intervista alla Bbc per rilanciare oggi la polemica con il presidente americano, a cui lui aveva dato del «fascista» e che aveva risposto via Twitter bollandolo come «un perdente totale», oltre a sbeffeggiarlo per la bassa statura. «Io penso che in effetti, se guardiamo in giro per il mondo, ci sono molti leader i cui punti di vista io trovo ripugnanti - in Ungheria, in Italia, in Francia o qui da noi nel Regno Unito - i quali guardano a Donald Trump come al loro poster boy», insiste Khan rifiutandosi di ritirare l'accusa di fascista pur senza ripeterla. Il sindaco nega di essersi offeso per la risposta di Trump, ma auspica che Theresa May gli rimproveri faccia a faccia il comportamento «infantile». «Io non sono un 12enne in un parco giochi e mi sorprende che Donald Trump pensi di esserlo», taglia corto, assicurando d'essere «pro-americano», ma libero di considerare sbagliato - al pari del leader del suo partito, Jeremy Corbyn - l'invito al presidente per una visita di Stato in pompa magna e di criticare la politica dell'amministrazione di un «Paese amico» su temi come le scelte di politica estera, l'atteggiamento verso l'immigrazione o il cambiamento climatica, «le porte chiuse ai musulmani». 

 



Intanto nel centro di Londra sono partite le proteste contro Donald Trump e le sue politiche. I manifestanti, tenuti a distanza dalla polizia e finora invisibili dal corteo di Trump, stanno affluendo in Parliament Square di fronte a Westminster, dove già ha preso quota il pupazzo gonfiabile creato in occasione di una precedente missione di lavoro del presidente, un anno fa, come strumento per irriderlo nei panni di lattante capricciosi. Da Westminster, la folla si sposterà poi fino a Trafalgar Square per i comizi finali.

Qui è stato montato un altro grande pseudo-Trump: stavolta in veste di mega robot spara-insulti seduto su un water dorato.
Slogan e striscioni prendono fra l'altro di mira il presidente sui cambiamenti climatici, sull'immigrazione e sul timore di accordi commerciali post Brexit che possano aprire le porte a capitali privati Usa nel sistema sanitario nazionale britannico (Nhs) o all'importazione da oltreoceano di alimenti chimicamente sofisticati. 

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