C'è un gruppo di italiani fra i circa 300 turisti bloccati a Machu Picchu, la città perduta degli Inca chiusa a causa dell'interruzione del trasporto ferroviario per il caos che sta investendo il Perù. Si tratta, secondo quanto si apprende, di un numero imprecisato di persone che avevano passato la notte nel sito dopo aver visitato la cittadella e che sono in contatto con le autorità italiane. La Farnesina riferisce che i connazionali inizialmente bloccati vicino al sito di Machu Picchu «stanno rientrando verso Cuzco». «I connazionali sono già su un treno, che li porterà a degli autobus con i quali arriveranno a Cuzco»
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Cosa sta succedendo in Perù
Decine di dimostranti sono rimasti feriti in Perù in seguito agli scontri nella notte con la polizia durante le manifestazioni antigovernative che si stanno diffondendo in tutto il Paese.
I disordini
I disordini hanno fatto seguito a una giornata di turbolenze giovedì, quando uno degli edifici più antichi di Lima è stato dato alle fiamme, mentre la presidente Dina Boluarte ha promesso di diventare più dura con i "vandali". La distruzione dell'edificio, un palazzo centenario nel centro di Lima, è stata descritta dai funzionari come la perdita di un "bene monumentale". Le proteste sono cominciate a dicembre contro la destituzione dell'ex presidente Pedro Castillo mentre il nuovo capo dello Stato è accusata di aver tradito il socialismo, I manifestanti chiedono le dimissioni di Boluarte, nuove elezioni e la liberazione di Castillo, destituito con un impeachment e chiuso in carcere per ribellione, dopo aver tentato un golpe. L'ultimo bilancio conta 52 vittime dall'inizio delle proteste, di cui anche un poliziotto bruciato vivo.
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