Più diritti, una migliore retribuzione, l'assistenza sanitaria: è ciò che sperano di ottenere gli autisti di Uber del Regno Unito, ai quali è stato finalemnte riconosciuto un sindacato che li rappresenterà di fronte all'azienda. Si tratta della sigla Gmb: «È un primo passo per una vita lavorativa più giusta per milioni di persone», ha commentato Mich Rix, rappresentante del sindacato, alla Bbc. Uber, dal canto suo, ha sottolineato che la decisione mostra l'impegno dell'azienda verso i suoi 70mila autisti britannici.
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Per anni, Uber, che fornisce attraverso la propria app un servizio di trasporto privato, ha resistito all'ingresso in azienda dei sindacati, che chiedevano per gli autisti il riconoscimento di diritti fondamentali come la retribuzione delle assenze per malattia e il salario minimo.
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