Ubs, multa record in Francia:
3,7 miliardi di euro per frode

La sede Ubs a Zurigo
La sede Ubs a Zurigo
Mercoledì 20 Febbraio 2019, 16:48 - Ultimo agg. 17:18
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Il Tribunale correzionale di Parigi ha condannato oggi UBS a una multa record di 3,7 miliardi di euro, esattamente quanto chiesto dalla Procura nazionale finanziaria (Parquet national financier, PNF). Si tratta della pena più pesante mai inflitta dalla giustizia francese in un caso di evasione fiscale. Tramite i suoi avvocati UBS ha subito fatto sapere che farà appello. Il processo si era svolto in autunno e vedeva il principale gruppo bancario elvetico - che è anche il principale gestore patrimoniale al mondo - accusato di fornitura illecita di servizi finanziari a domicilio («démarchage») e riciclaggio aggravato del provento fiscale. Alla banca veniva rimproverato di aver inviato illegalmente i suoi consulenti finanziari in Francia per contattare la ricca clientela di UBS Francia - avvicinata durante ricevimenti, battute di caccia ed eventi sportivi - e convincerla ad aprire conti non dichiarati nella Confederazione. UBS era anche sospettata di aver istituito una doppia contabilità, per mascherare i movimenti di capitali illeciti tra i due paesi. Per la Procura si è trattato di un «sistema di frode» «di portata eccezionale» attuato fra il 2004 e il 2012.
La difesa dal canto suo, aveva cercato di smontare un'accusa che voleva «dimostrare un sistema globale» di frode e aveva chiesto l'assoluzione. La filiale francese di UBS è a sua volta stata condannata a una multa di 15 milioni di euro per complicità. Anche in questo caso è stato dato seguito alla richiesta del procuratore.  Lo Stato, in quanto parte civile, aveva dal canto suo chiesto un risarcimento danni di 1,6 miliardi, ma il tribunale ha concesso soltanto la cifra di 800.000 euro. Subito dopo la sentenza il titolo della maggiore banca elvetica ha iniziato una rapida discesa e al momento perde oltre il 3% in un listino in lieve rialzo, scendendo da 13 a 12,40 franchi.
La banca ha annunciato che farà ricorso, in quanto «in forte disaccordo con il verdetto» emesso oggi dalla giustizia francese.  Lo si legge in un comunicato in cui la banca afferma come «la condanna non è supportata da alcuna prova concreta, ma si basa invece su accuse infondate di ex dipendenti che non erano nemmeno stati ascoltati nel corso del processo».
Secondo Ubs - che sostiene di avere offerto «servizi legittimi e standard di diritto svizzero comuni ad altre giurisdizioni»- la sentenza «applica alla Svizzera la legislazione francese», una scelta che «mina la sovranità della legge svizzera e pone questioni significative di territorialità». «Il verdetto manca anche di prove e di una metodologia credibile per il calcolo della multa e dei danni» conclude Ubs.
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