Il governo ucraino ha destituito il viceministro delle Infrastrutture e dello sviluppo Vasyl Lozynskiy, arrestato e accusato di aver ricevuto una tangente di 400.000 dollari. Lo scrive Kyiv Independent, riportando anche una nota dell’esecutivo. «Il 22 gennaio si è tenuta una riunione straordinaria del Gabinetto dei ministri dell’Ucraina su iniziativa del primo ministro Denys Shmyhal. Il governo ha approvato un progetto di risoluzione per destituire Vasyl Lozynskyy dalla carica di viceministro», si legge. «Il governo dell’Ucraina si impegna a rispettare il principio della tolleranza zero nei confronti della corruzione».
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Le prove a carico di Lozynskiy sarebbero pesanti.
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Carriera
Nato nel 1986 a Mostyska, nella regione di Lviv (Leopoli), Lozynski ha studiato all’università prima Relazioni economiche internazionali e poi giurisprudenza. In seguito ha conseguito anche un Master di Pubblica Amministrazione. Nel 2008, dopo un’esperienza al Dipartimento di Relazioni internazionali dell’università di Lviv, ha iniziato a lavorare all’interno del ministero delle Finanze come economista capo della sezione di controllo e monitoraggio del Dipartimento per il controllo statale delle operazioni con pietre e metalli preziosi. Dal 2011 il su curriculum si è arricchito con diversi incarichi statali come specialista nel settore energetico, ma anche in quello delle politiche di investimento e dello sviluppo economico nella regione di Lviv. È stato vicedirettore di Novodim, un fornitore di materiali da costruzione e di riscaldamento, vice capo dell’Amministrazione statale regionale di Lviv e, infine, dal maggio 2020 viceministro per lo Sviluppo delle infrastrutture.
Indagini sul ministro della Difesa
L’arresto e la sua destituzione hanno determinato forti contraccolpi sulla politica ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky ha più volte dichiarato la volontà di combattere la corruzione, definita «un problema cronico che, nonostante la guerra, non sarà tollerata». Assicurando inoltre che già nei prossimi giorni verranno prese importanti decisioni per eliminarla. «Voglio che questo sia chiaro: non ci sarà alcun ritorno a quello che c’era in passato, al modo in cui vivevano varie persone vicine alle istituzioni statali o a quelle che hanno passato tutta la vita a inseguire una poltrona», afferma Zelensky. Tuttavia, come sottolinea Reuters, «l’Ucraina ha una lunga storia di corruzione dilagante e di governance traballante». Transparency International, organizzazione internazionale non governativa che si occupa di corruzione, nel 2021 ha assegnato il 122° posto della sua classifica su 180 Paesi proprio all’Ucraina. Un risultato poco migliore della Russia. L’arresto di Lozynskiy, tuttavia, potrebbe essere solo il primo. Nel mirino della lotta alla corruzione sarebbe finito anche il ministro della Difesa, Oleksiy Reznikov, che secondo i media locali avrebbe firmato un accordo a prezzi «due o tre volte superiori» a quelli attuali per i prodotti alimentari di base. Il ministero, riporta Radio Free Europe, ha definito le accuse «false» e ha chiesto a una commissione parlamentare di indagare.