Ucraina, Biden contro Putin. E il dilemma (nucleare) di JFK

Ucraina, Biden contro Putin. E il dilemma (nucleare) di JFK
di Luca Marfé
Mercoledì 11 Maggio 2022, 20:10 - Ultimo agg. 12 Maggio, 08:57
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Vincere, ma senza strafare.
Consentire all’avversario una via d’uscita degna, senza umiliare.
Senza rischiare, cioè, una guerra nucleare.

La lezione arriva da un altro tempo, addirittura da John Fitzgerald Kennedy.

Era la crisi dei missili di Cuba, era l’Unione Sovietica di Nikita Chruščёv.
Era l’ottobre del 1962, era il mondo sul ciglio del precipizio.

Oggi la Storia si ripete. E il protagonista è Joe Biden. E l’avversario è Vladimir Putin.

Il dilemma è lo stesso di allora:
come si fa a vincere senza rischiare una guerra nucleare?

Perché se Putin, come in passato Chruščёv, si infila in un vicolo cieco, in quel vicolo cieco ci finisce tutto il mondo.

Il presidente americano rimugina sulla riflessione del suo leggendario predecessore. E mentre firma per l’Ucraina un pacchetto di aiuti militari da 33 miliardi di dollari, che nel frattempo la Camera dei rappresentanti innalza fino a 40 miliardi, si interroga e si consulta con la sua ristretta cerchia di consiglieri e diplomatici.

Cercando di non passare troppo per i suoi generali, quasi scalpitanti invece all’idea di intervenire, anche direttamente, al fianco del popolo ucraino.

“Un minuto alla mezzanotte”.
È questa l’espressione utilizzata a queste latitudini per descrivere quanto sia drammaticamente vicina la notte più buia, il disastro più nefasto.

È questo scoccare che non deve succedere.
È il festival della paura, è lo “zar” che è finito in un angolo pericolosissimo, non soltanto per lui e per la Russia.

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L’unica soluzione possibile è il dialogo, è il negoziato, come invocato tra le mura della Casa Bianca da Mario Draghi (di cui tuttavia non c’è traccia sui giornali e sui siti e sulle televisioni degli Stati Uniti).

L’unica via, per Biden e per Putin, è tornare a parlarsi.
Esattamente come al tempo tornarono a parlarsi Kennedy e Chruščёv.

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