La guerra mondiale è davvero possibile? L'attacco russo a Leopoli che minaccia la Nato

La guerra mondiale è possibile? L'attacco a Leopoli minaccia la Nato, l'incidente che può scatenare l'Occidente è a un passo
La guerra mondiale è possibile? L'attacco a Leopoli minaccia la Nato, l'incidente che può scatenare l'Occidente è a un passo
Venerdì 18 Marzo 2022, 14:52 - Ultimo agg. 19 Marzo, 08:08
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La guerra mondiale è possibile? Di certo il rischio è cresciuto oggi, quando la Russia ha cominciato i bombardamenti a Leopoli (L'viv in ucraino), la città più occidentale dell'Ucraina, a pochi chilometri dal confine della Polonia e quindi, della Nato. Non è un caso se, fino ad oggi, Leopoli è rimasta quasi immacolata, nonostante gli allarmi antiaerei suonino dal primo giorno di guerra. Qui hanno traslocato le ambasciate e i cittadini continuano a vivere riuscendo quasi a non pensare alla guerra, per qualche ora al giorno. Ma nelle ultime ore l'aria si è fatta decisamente più pesante. 

Nelle prime ore del mattino, si sono udite tre forti esplosioni nella zona dell'aeroporto civile di Leopoli subito dopo che avevano suonato le sirene d'allarme.

Una enorme colonna di fumo si è alzata dalla zona del raid, come mostrano le diverse foto e i video circolati sui social. «Siamo anche noi sotto attacco, ma siamo preparati, abbiamo un sistema di risposta rapido e una contraerea», ha affermato il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, in un punto stampa sull'attacco missilistico che questa mattina ha colpito una fabbrica per la riparazione degli aerei. «L'attività era ferma dall'inizio della guerra. Mi chiedete perché allora la Russia l'ha colpita? E allora perché ha colpito il teatro di Mariupol, perché colpisce i civili? Perché è come Hitler», ha proseguito Sadovyi facendo appello affinché l'Occidente fornisca l'Ucraina di «un sistema di abbattimento dei missili come quello israeliano».

 

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Cosa dice la Nato

Gli Stati Uniti e gli alleati hanno avvertito più volte il Cremlino che un'invasione del suolo Nato, comporterà una risposta immediata. Eppure, le forze aeree di Putin, continuano a "scherzare col fuoco", colpendo obiettivi vicini al confine. I jet russi volano ogni giorno verso i confini Nato, costringendo gli aerei dell'Alleanza ad alzarsi in volo per mostrarsi pronti. Il tira e molla va avanti da settimane ed è uno dei tanti modi che sta usando la Russia per provocare e innervosire il nemico, cercando una reazione che dia l'alibi dell'aggressione occidentale. E intanto a Cracovia (in Polonia) si testano le sirene antiaeree. 

Nei giorni scorsi un drone russo ha superato il confine polacco, venendo abbattutto. Oggi dal mar Nero sono stati lanciati sei missili verso Leopoli, due dei quali sono stati abbattuti. Ma che succederebbe se uno di questi superasse la città finendo in Polonia? Un'eventualità non improbabile. In Polonia sono attualmente presenti 10mila soldati Nato pronti a intervenire. In tutta Europa le truppe dell'Alleanza sono già 140mila. Sono invece 130 i jet già armati e pronti ad entrare in azione.

Obiettivi civili

Il segretario di Stato USA Antony Blinken ha affermato che i funzionari americani stanno valutando potenziali crimini di guerra contro Putin. Ha avvertito che ci saranno «conseguenze massicce» se verrà confermato il targeting intenzionale dei civili da parte della Russia, che continua ad attaccare Mariupol senza pietà. Sotto il teatro bombardato ci sono centinaia di vittime già accertate. Oggi a Leopoli sono state disposte 109 carrozzine in piazza, a rappresentare i 109 bambini uccisi dall'inizio della guerra. 

 

La trattativa con la Cina

In un eventuale conflitto mondiale, la Cina può rappresentare l'ago della bilancia. Oggi Biden ha contattato telefonicamente il suo omologo di Pechino Xi, che avvertire che «in caso di sostegno a Putin gli Stati Uniti sono pronti a vendicarsi». Il ruolo della Cina in questo conflitto è un dibattito ancora aperto. Sebbene Xi sia ritenuto uno dei più grandi alleati di Putin, da Pechino non è ancora arrivato un sostegno ufficiale. Adesso gli Stati Uniti hanno chiesto una risposta chiara. Anche da questo dipenderà il futuro della guerra e la possibilità che diventi "mondiale". 

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