È perlomeno un anno che fare la spesa in Russia è diventato un’impresa non da poco. «Ma come fai? Compri prodotti alimentari così cari?» si era sorpresa una volta una vicina ficcanaso. Eppure avevamo semplicemente riempito in un normale supermercato il classico sacchetto di plastica con quello che serviva durante la settimana per arrivare giusto al sabato. L’aspetto che semmai colpiva è che se un paio di anni fa sarebbero bastati poco più di un migliaio di rubli per quella quantità di cibo, nel dicembre scorso serviva già una cifra doppia. Adesso, dopo due folli mesi, febbraio-marzo 2022, con un tasso di inflazione del due per cento ogni sette giorni, la situazione è ancora peggiorata. Tutto quello che è di importazione è estremamente caro. Frutta e verdura sono diventate roba da gioielleria: e l’aumento nell’ultimo trimestre varia a seconda del prodotto dal 20 al 40 per cento. «Abito in provincia e me la cavo – racconta Igor -. Qua al mercato colcosiano i pomodori costano 200 rubli al chilo (quasi 2,7 euro), mentre a San Pietroburgo giusto il doppio, 400. Non so come facciano quelli in città».
Le reti di supermercati più famose hanno lanciato offerte a non finire e il sistema del «cash back». In pratica, se sei un fedelissimo e hai la tessera, a seconda di cosa compri - rispetto a quello che pagheresti - sullo scontrino stesso ti restituiscono dei soldi. I consumatori hanno apprezzato e guardano con attenzione a queste novità. Gli anziani – in perenne lotta con pensioni da fame, mediamente sui 200 euro mensili - fanno fatica a raccapezzarsi e, già qualche tempo fa, non era rado vederli lasciare i prodotti alla cassa per non avere con sé i soldi sufficienti per l’acquisto. Davvero un’immagine triste per un Paese, che incassa tra 700 e 1 miliardo di dollari al giorno grazie alla vendita delle materie prime, e che, per decenni, invece di sostenere la spesa sociale, garantendo assegni decorosi, si è lanciato in una insensata corsa agli armamenti. La stragrande maggior parte dei russi, in genere, compra nei mercati o nei negozi i prodotti base: pane, latte, uova, carne, pasta, riso. Poi le casalinghe fanno i salti mortali, cucinando – spesso a lungo - per mettere in tavola piatti sempre diversi.
«Oggi ho un ospite a pranzo. Siamo in tre a tavola» dice Olga, che ha iniziato a preparare di buon mattino per essere pronta alle 15: «un piatto di salmone con olive nere come antipasto; borsc (ndr.
Olga è comunque contenta che la pensione le è stata già pagata. In occasione delle feste di maggio (primo e nove con lungo ponte) lo Stato ha pagato in anticipo gli assegni mensili e le varie «compensazioni». Dal 26 aprile, poi, le famiglie, con bassi redditi, che hanno figli tra gli 8 e i 17 anni, possono richiedere attraverso il portale “GosUslugi” aiuti in denaro. Olga, che non si perde una puntata dei programmi di Soloviov – uno dei «propagandisti» più accesi del Cremlino, ora sotto sanzione occidentale - ha già preparato i semi e quanto necessario per fare la semina nel suo piccolo appezzamento in dacia. Passerà l’estate a coltivar patate e verdure, le cui riserve sono una sicurezza di questi tempi così difficili.