Ucraina, la nazionale in esilio tra il sogno mondiale e le richieste di aiuto

Ucraina, la nazionale in esilio tra il sogno mondiale e le richieste di aiuto
di Bruno Majorano
Mercoledì 13 Aprile 2022, 07:57 - Ultimo agg. 14 Aprile, 08:43
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Il loro Mondiale lo hanno già vinto. Perché per i giocatori della nazionale ucraina di calcio, il vero grande traguardo era tornare in campo. E proprio in questi giorni ci stanno riuscendo bene o male praticamente tutti. A causa del conflitto con la Russia, infatti, il campionato nazionale è stato sospeso oramai da un mese e mezzo, ma nessuno ha lasciato il Paese. Almeno fino a queste settimane, quando i due grandi club calcistici ucraini (Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk) hanno iniziato a organizzare gare amichevoli per tenere in allenamento i propri tesserati. Ovviamente sono convocati solo i giocatori che non sono tornati nei rispettivi Paesi, come nel caso dei brasiliani dello Shakhtar, scappati al momento dell'inizio della guerra.

L'obiettivo è arrivare in forma per la metà di giugno, quando la nazionale sarà impegnata nello spareggio che può valere il Mondiale in Qatar. A causa della guerra, infatti, la Fifa ha posticipato la gara in programma contro la Scozia (l'eventuale finale sarà contro il Galles) che si giocherà a cavallo con le sfide di Nations League. Per quelle date, quindi, il ct Petrakov spera di avere a disposizione il top del calcio ucraino. Da una parte è vero che le stelle più brillanti della nazionale stanno regolarmente giocando con i rispettivi club, perché militano in campionati stranieri, ma è altrettanto vero che la gran parte dello zoccolo duro dell'Ucraina proviene dai serbatoi locali: Dinamo Kiev e Shakhtar.


I giocatori più rappresentativi sono il capitano Jarmolenko (West Ham), Zinchenko (Manchester City), Malinovsky (Atalanta) e Yaremchuck (Benfica), ma tutti gli altri? Lo Shakhtar allenato dall'italiano Roberto De Zerbi presta per ora alla nazionale 6 giocatori, mentre la Dinamo Kiev di Mircea Lucescu addirittura 9.

La squadra della capitale ha annunciato una serie di partite amichevoli, che serviranno a raccogliere aiuti per la popolazione ucraina colpita duramente dalla guerra e che serviranno a tenere in allenamento i giocatori. Il presidente del club Igor Surkis è stato chiaro: «Questo è un altro passo per aiutare il nostro paese, i nostri calciatori possono portare il massimo beneficio all'Ucraina giocando a calcio visto che la Dinamo ha una buona reputazione in Europa e può suscitare l'interesse dei tifosi. I due obiettivi di questo tour sono accendere ancora di più l'attenzione sulla guerra in Ucraina, in modo che i tifosi possano esprimere il loro sostegno al Paese, e raccogliere fondi per aiutare la popolazione. Abbiamo organizzato in modo specifico quante più partite possibili in un breve lasso di tempo, dal 12 al 28 aprile la Dinamo giocherà in Polonia, Turchia, Romania, Germania e Croazia».

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Altrettanto fitto il calendario di impegni dello Shakhtar di De Zerbi che sta facendo base in Turchia e ha già sfidato l'Olympiakos nei giorni scorsi. Una partita tutt'altro che banale, perché in quell'occasione i giocatori sono scesi in campo indossando delle maglie speciali: niente cognomi sulla schiena, ma i nomi delle città ucraine che sono state bombardate dall'esercito russo. Anche Guardiola si è detto pronto ad organizzare un'amichevole tra il suo City e lo Shakhtar di De Zerbi. La partita si potrebbe disputare a fine stagione, test ideale per preparare i giocatori alle qualificazioni mondiali.
 

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