Russia-Ucraina, Putin pronto a sfidare il mondo

Russia-Ucraina, Putin pronto a sfidare il mondo
di Luca Marfé
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 17:20 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 07:05
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Nessuna paura, non da parte sua.

130mila soldati schierati al confine che aspettano solo il via libera del loro presidente: Vladimir Putin è pronto a sfidare il mondo.

La Russia col fiato sul collo dell’Ucraina, lo “zar” col piglio dell’ex KGB. Freddo, calcolatore e soprattutto spietato. C’è poco di politica, figurarsi di diplomazia. C’è tanto, c’è tantissimo invece, di leadership personale, di strategia militare, di espansionismo imperiale. Forte di una tale convinzione, che va persino oltre la sfrontatezza, da far tremare tutti e pure tutto quanto il resto.

Di certo gli Stati Uniti, di cui l’Oriente intero (lèggere alla voce “Pechino”) mira a smascherare la debolezza.

Joe Biden agita truppe per 8500 unità, ma sul posto ne vanta, si fa per dire, soltanto 200.
E mentre minaccia di muoverle, Mosca potrebbe paradossalmente arrivare fino a Kiev, altro che Donbas.

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E allora l’americano si rifà alle sanzioni, con l’Unione Europea che fa da eco agli Stati Uniti: «durissime, senza precedenti». Ma con Putin e con il suo piede sul confine, platealmente tardive.

Washington, però, almeno ci prova ad alzare la voce. Chi viceversa neanche la trova è proprio Bruxelles, che continua a parlare per vie unilaterali, quelle di Francia e Germania. Unica spalla, non a caso extra UE, Londra, le cui mosse sono evidentemente coordinate con i passi della Casa Bianca.

Si pensa ad esempio di bloccare il sistema internazionale “Swift” di certi pagamenti. Questo per tagliare fuori il Cremlino, le sue aziende e i suoi potenti, dalla fitta rete finanziario-economica globale. Tuttavia, con un piccolissimo particolare a margine: il famoso coltello dalla parte del manico ce l’ha comunque la Russia che si appresta a decidere, in qualunque momento, un’altra chiusura, assai più terrificante. Quella della fornitura del gas naturale, nel bel mezzo dell’inverno. L’Europa ne dipende per il 40%, Putin lo sa e lo sa molto bene, i proclami occidentali suonano come una carezza al confronto.

E dunque: tutti col fiato sospeso a guardare.

Mera provocazione o prologo di uno scontro?
In ballo non c’è “soltanto” popolo e territorio.
Ma la dignità di due mondi, la sfida tra due blocchi.

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