L'obiettivo era ormai ampiamente annunciato: far recitare all'Italia un ruolo cruciale nella ricostruzione dell'Ucraina. Ieri però, nel corso di una riunione tra i ministri degli Esteri del G7, è stata stabilita la data di inizio di questo progetto: il 26 aprile. A farlo ovviamente il vicepremier Antonio Tajani, pronto ad organizzare a Roma un summit con le imprese nostrane e gli esponenti del governo di Kiev. L'idea, come anticipato durante la visita in Ucraina di Giorgia Meloni, è assegnare al nostro Paese un patrocinio sulla regione ucraina che vanta maggiori legami storici con l'Italia, e cioè Odessa. Lì non appena possibile si concentreranno le azioni italiane, a partire dalla ricostruzione delle infrastrutture strategiche danneggiate dall'offensiva russa.
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I BALCANI
Non solo Ucraina però.
Un po' come annunciato dalla premier Meloni nella difficile conferenza stampa di Cutro («Questo governo cercherà gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo»), la Farnesina ha ripreso «la sua azione politica per creare alleanze attorno a un progetto politico, contro i trafficanti di uomini, un progetto che ha un solo scopo: combattere l'illegalità». «Non ci preoccupa solo la rotta del Mediterraneo» ha spiegato Tajani dopo aver invocato «un'azione forte delle Nazioni Unite e dell'Unione europea». Il vicepremier ha quindi ribadito il crescente interesse dell'Italia per la regione balcanica, nella quale vuole tornare protagonista. «La guerra in Ucraina ha conferito un nuovo significato all'allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali - ha sottolineato ricordando le visite già compiute a Belgrado e Pristina - È un investimento in pace, sicurezza e stabilità per il nostro Paese e per tutta l'Ue. Il rafforzamento della cooperazione tra l'Italia e i Balcani Occidentali è un'assoluta priorità del governo italiano».
L'obiettivo è anche rafforzare le relazioni commerciali già oggi molto forti. L'Italia è infatti il primo Paese fornitore della Bosnia Erzegovina, con un interscambio di quasi 1,6 miliardi di euro. «Siamo interessati a vedere la Bosnia Erzegovina giocare un ruolo chiave nel favorire il processo di stabilizzazione e crescita dei Balcani Occidentali - ha concluso - È nostro auspicio che la cooperazione tra i Paesi della regione sia sempre più forte e intensa e l'Italia è pronta a favorirla».