Ucraina, l'ultima provocazione dei filorussi: un referendum per annettere la regione di Zaporizhzhia a Mosca

Ucraina, l'ultima provocazione dei filorussi: un referendum per annettere la regione di Zaporizhzhia a Mosca
di Mattia Ronsisvalle
Domenica 28 Agosto 2022, 08:00 - Ultimo agg. 27 Marzo, 03:30
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Un referendum per unire la regione di Zaporizhzhia alla Federazione russa. Ad annunciarlo è stato Yevgeny Balitsky che nel territorio occupato è diventato capo dell’amministrazione insediata di Mosca.

Con più di un milione e seicentomila abitanti, l'oblast (regione, ndr.) di Zaporizhzhia è uno dei protagonisti del conflitto tra la Russia di Vladimir Putin e l'Ucraina di Volodymyr Zelenski.

La città sudorientale del Paese ucraino è famosa per la sua centrale nucleare, la più grande d’Europa.

Dopo che l’impianto è rimasto disconnesso dalla rete elettrica ucraina nelle scorse ore, al momento «la linea di alimentazione della centrale al sistema energetico ucraino è stata ripristinata e sono i corso i lavori per predisporre il collegamento alla rete delle due unità di potenza» secondo quanto riferito da Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel territorio del Paese.

Essendo la prima volta in quarant’anni che avviene un episodio del genere, sono molti gli interrogativi sulle cause.

L’operatore ucraino Energoatom sostiene che i russi hanno scollegato i due reattori dell’impianto dalla rete.

Le autorità municipali della città filorussa di Energodar (nella regione di Zaporizhzhia) hanno dichiarato che la rete elettrica è stata interrotta a causa dei bombardamenti ucraini.

L’attuale polemica su chi sia il responsabile dell'accaduto si porta con sè tensioni createsi negli scorsi giorni. L'autoproclamato «capo della regione di Zaporizhzhia» Yevgeny Balitsky al forum «Siamo con la Russia» di Melitopol - nella parte della regione controllata dalla Federazione russa – ha sottolineato di aver firmato un decreto della commissione elettorale centrale di Zaporizhzhia per iniziare a lavorare su un referendum per unire la regione alla Federazione Russa.

«La regione di Zaporozhzhia lascerà per sempre l'Ucraina. I politici locali hanno pianificato un percorso per la riunificazione con la Russia e non si tornerà più indietro», ha dichiarato in precedenza Volodymyr Rogov che ricopre la carica di membro del consiglio principale nell'amministrazione dell'occupazione.

Da sottolineare che nelle ultime ore il sindaco della città di Melitopol occupata dai russi, Ivan Fedorov, ha affermato che un edificio presumibilmente utilizzato da funzionari filorussi nella regione per il rilascio di passaporti russi e per pianificare il prossimo referendum sull'eventuale adesione della regione alla Russia è stato «fatto saltare in aria». 

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Un annuncio che non sorprende e che si presenta come l’ennesimo tassello da aggiungere al puzzle messo in piedi da Vladimir Putin. 

La risposta del premier ucraino Zelensky non è tardata ad arrivare: se il referendum nelle aree occupate procederà, allora sarà escluso qualsiasi colloquio di pace con la Russia.

Le autorità russe hanno affermato che il referendum si potrebbe svolgere in autunno, ma non è stata fornita una data specifica. I preparativi per il voto sono in corso anche nella regione di Kherson e nelle autoproclamate Repubbliche Popolare di Lugansk e di Donetsk, ma anche lì le date sono sconosciute. 

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