Ucraina, Usa e Nato blindano Kiev: arrivano droni kamikaze e istruttori

Ucraina, Usa e Nato blindano Kiev: arrivano droni kamikaze e istruttori
di Gianandrea Gaiani
Domenica 10 Aprile 2022, 08:00 - Ultimo agg. 11 Aprile, 07:24
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Le forniture di armamenti dei Paesi occidentali all'Ucraina sono pericolose e provocatorie, e potrebbero portare a uno scontro militare diretto tra Russia e Stati Uniti. L'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Analtolij Antonov, parlando a Newsweek non ha usato giri di parole per evidenziare la crescente irritazione di Mosca per il gigantesco flusso di armi che dai Paesi della Nato sta affluendo in Ucraina. L'ambasciatore ha detto che l'Ucraina «è stata inondata di armi occidentali» che potrebbero aver avuto un ruolo rilevante nel fermare le offensive russe benché una parte di esse siano state probabilmente distrutte dai missili balistici e da crociera che hanno colpito le basi e depositi nell'Ucraina Occidentale mentre molti altri sistemi d'arma antiaerei e anticarro sono stati catturati dai soldati russi sui campi di battaglia e assegnati alle milizie filo-russe del Donbass. 

Nei giorni scorsi il Pentagono ha fornito una lista dettagliata degli equipaggiamenti militari forniti dagli Stati Uniti all'Ucraina che hanno superato il valore di 1,7 miliardi di dollari dall'invasione russa del 24 febbraio e i 2,4 miliardi di dollari dall'insediamento alla Casa Bianca dell'Amministrazione Biden. La lista include oltre 1.400 missili antiaerei Stinger, 12.000 missili anticarro di cui 5.000 Javelin, centinaia di droni-kamikaze Switchblade, 7.000 armi leggere con 50 milioni di munizioni, 45.000 set di giubbotti antiproiettile ed elmetti, razzi a guida laser, droni tattici Puma, 4 radar campali contro-artiglieria e contro-droni e 4 radar contro mortai, veicoli blindati Humvee, visori notturni e radio oltre a fornire immagini satellitari e kit sanitari. Neppure la Germania si è risparmiata nell'armare Kiev al punto che il ministro della Difesa, Christine Lambrecht, ha detto ieri in un'intervista che è stato quasi raggiunto il limite delle capacità di donare armi e attrezzature.

Non tutte le consegne sono state rese note ma Berlino ha già fornito forse tutti i 2.700 vecchi missili antiaerei portatili Strela recuperati dai depositi militari della ex Germania Est, 100 mitragliatrici con 8 milioni munizioni, 100 lanciarazzi Panzerfaust 3 e 500 missili antiaerei Stinger. Il 27 marzo scorso il governo ucraino ha reso noto di aver acquistato in Germania 5.100 armi anticarro da un produttore tedesco, probabilmente l'azienda Dynamit Nobel Defense che produce i lanciarazzi RGW90 e Panzerfaust 3. Parigi ha tenuto riservata la lista delle armi fornite come hanno fatto anche Italia e Finlandia mentre considerevole è stato lo sforzo messo in campo dalla Gran Bretagna che ieri ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev da 100 milioni di sterline che porta a 850 milioni gli aiuti economici e militari forniti da Londra dall'inizio della guerra. Un sostegno secondo solo a quello degli Stati Uniti. Le nuove forniture includono più di 800 missili anticarro NLAW e altri Javelin oltre a missili antiaerei Starstreak e droni-kamikaze, armi che si aggiungono ai 6mila missili anticarro e antiaerei forniti da Londra nelle prime sei settimane di guerra.

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Migliaia le armi di questo tipo fornite anche da molti stati membri della Nato (tra questi non vi sono Ungheria e Turchia) ma il salto di qualità nelle forniture che ha generato la dichiarazione dell'ambasciatore Antonov non riguarda però le armi portatili finora citate ma le nuove forniture di mezzi corazzati e missili da difesa aerea a lungo raggio richieste con urgenza dagli ucraini che hanno evidentemente subito gravissime perdite materiali. La Repubblica Ceca ha infatti accettato di consegnare all'esercito ucraino almeno 44 carri armati T-72 e cingolati da combattimento BMP-1: mezzi datati ma dello stesso tipo di quelli in dotazione alle truppe ucraine. È la prima volta che un Paese straniero fornisce carri armati all'Ucraina dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio mentre all'inizio della guerra le resistenze di Germania e Pentagono avevano indotto la Polonia a rinunciare a donare all'Ucraina due dozzine di aerei da combattimento Mig 29. La Slovacchia ha invece cambiato idea circa la fornitura a Kiev della sua unica batteria da difesa aerea S-300, prima negata e poi consegnata agli ucraini in cambio dello schieramento a difesa del suo spazio aereo di batterie di missili Patriot olandesi e tedeschi. Secondo fonti statunitensi Praga e Bratislava valutano di mettere a disposizione il proprio apparato logistico e industriale per riparare i mezzi militari ucraini danneggiati in battaglia e quelli catturati ai russi che ammonterebbero secondo il blog di intelligence Oryx a circa 176 carri armati, 34 semoventi d'artiglieria, 116 veicoli corazzati da combattimento, 149 trasporto truppe, 23 lanciarazzi multipli e 45 veicoli corazzati di vario tipo. 

Washington intende compensare le nazioni pronte a mettere a disposizione mezzi corazzati, munizioni e artiglieria di costruzione russa o ex sovietica da fornire all'Ucraina: mezzi e armi ancora presenti in centinaia di esemplari in Europa Orientale. Per favorire le cessioni di armi Washington non propone forniture dirette dei mezzi e degli armamenti a Kiev ma cessioni agli Usa che poi li gireranno all'Ucraina. Oltre ai mezzi occorre però formarne gli equipaggi e migliaia di reclute ucraine vengono addestrate in diverse nazioni della Nato dell'Est Europa da istruttori statunitensi, britannici e di altre nazionalità. «Alcuni di loro vengono addestrati negli Stati Uniti», ha dichiarato nei giorni scorsi il generale Mark Milley alla testa delle forze armate statunitensi. 

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