USA 2020, se il problema di Trump non è il coronavirus ma è l’economia

USA 2020, se il problema di Trump non è il coronavirus ma è l’economia
di Luca Marfé
Martedì 4 Agosto 2020, 10:37 - Ultimo agg. 20:00
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5 milioni di casi confermati e 160mila decessi.
Eppure il problema, paradossalmente ma fino a un certo punto, non è il coronavirus.

Al di là della narrazione feroce che una vasta fetta della stampa mondiale ha riservato e continua tuttora a riservare a Donald Trump e alla sua altalenante gestione del dramma pandemia, la vera grande chiave della partita elettorale è l’economia.

E questo il presidente lo sa, così come lo sanno i suoi supporter, così come lo sanno gli stessi analisti che gli danno addosso. Che dai loro scranni, dell’opposizione più che dell’informazione, quasi sperano che gli Stati Uniti non si riprendano prima del giro di boa del 3 novembre.

Il tycoon sbraita contro gli scienziati che vorrebbero imporgli la prudenza e una sorta di stop permanente.

Prima Anthony Fauci, ora pure la dottoressa Deborah Birx, con cui era riuscito ad andare persino d’accordo, fino a schiantarsi, però, contro il muro dei suoi ultimi avvertimenti relativi a una «nuova fase critica».

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Tuttavia, c’è un punto che chi non conosce l’America non capisce.
E che alcuni di coloro che la conoscono fingono furbescamente di non capire.

Non solo Trump, infatti: sono gli americani a voler ripartire.
A volersi rimboccare le maniche, a voler tornare al lavoro, a voler rendere “l’America di nuovo grande”.
 



La vera mazzata per tutti quanti loro, più che dalle statistiche del Covid (che dati alla mano si traducono in un 1,5% di contagiati e in uno 0,048% di morti in proporzione a una popolazione di 330 milioni di persone), è rappresentata dal crollo verticale del Pil: -32,9%.

È in questo numero, nel numero peggiore dal 1947 ad oggi, che The Donald si gioca la sua vittoria o viceversa la sua sconfitta.

Da qui a tre mesi, cioè, nella sua capacità o nella sua incapacità di rimettere l’America in piedi.
Mentre dall’altra parte della barricata della politica, qualcuno addirittura sogna che invece cada.

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