Usa 2020, Trump tiene nuovo comizio in Pennsylvania: altro giro, altro bagno di folla

Usa 2020, Trump tiene nuovo comizio in Pennsylvania: altro giro, altro bagno di folla
di Luca Marfé
Mercoledì 14 Ottobre 2020, 16:00 - Ultimo agg. 15 Ottobre, 08:18
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«Se non parlo come un politico, è perché non sono un politico!»

Altro giro, altro bagno di folla, stesso identico copione del 2016: Donald Trump infiamma la Pennsylvania con un comizio in cui riabbraccia la tanto cara narrativa anti-establishment, assieme all’assai numeroso pubblico anti-mascherine.

A Johnstown se ne vedono pochissime, quasi nessuna. Di distanziamento sociale neanche a parlarne.

Il presidente è “risorto” e qui il Covid sembra sì e no un ricordo. 

Video

L’accento è tutto sul marcio di Washington e sul rivale Joe Biden.

E, mentre qualcuno forse dovrebbe ricordargli che ora a Washington c’è lui, lo show è un tripudio di colpi bassi.

«Joe “l’assonnato” ha detto di essere un democratico orgoglioso di correre…per il Senato!», grasse risate e supporter dell’arancione in delirio. «Non è possibile, è già la seconda volta, c’mon!», si agita a scena aperta nel suo scherno studiato ad arte.

In realtà, le cose non stanno così: nessuna gaffe da parte di Biden, non questa volta.

È l’inglese Bbc, infatti, a chiarire, recuperando e pubblicando l’intero filmato del vice di Obama che afferma «Ho corso come democratico orgoglioso per il Senato, ho corso come democratico orgoglioso per la vicepresidenza e corro come democratico orgoglioso per la presidenza».

Ma il danno oramai è fatto, il video è già in pasto ai social e Trump gongola al centro dell’arena.

E a furberie somma altre furberie, spostando l’attenzione su energia ed economia.

«Se vince Biden, la sinistra radicale si impossesserà di questo Paese.

Sarà la sinistra radicale a guidarlo, non lui».

Agita lo spettro del socialismo e volta ancora una volta le spalle alla green economy:

«Non ci saranno più prodotti del petrolio né estrazioni. Con la scusa dell’Ambiente, sarà un disastro. Con me, invece…».

Altro parallelo con il 2016: demonizzare l’America degli altri per esaltare quella sua.

Unito alla presa in giro costante che, attenzione, per quanto becera, si è rivelata al tempo una delle armi politicamente letali contro Hillary Clinton.

Un film già visto, insomma. Che, nonostante le doppie cifre dei sondaggi che lo danno indietro, rischia di finire allo stesso identico modo.

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