Usa, allarme Venezuela: «Patto Maduro-Huawei per censurare i social»

Usa, allarme Venezuela: «Patto Maduro-Huawei per censurare i social»
di Luca Marfé
Giovedì 13 Giugno 2019, 11:19 - Ultimo agg. 13:17
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Gli investimenti come una colossale scusa, la tecnologia come una fedele alleata, la censura come il vero inquietante obiettivo.

Nicolás Maduro firma un patto con Huawei e si prepara a blindare il silenzio di un Venezuela già dimenticato da una Comunità Internazionale muta, distratta e comunque divisa.

«Grazie alla Cina miglioreremo le connessioni 4G e più in generale il quadro delle nostre telecomunicazioni».

Questa la versione ufficiale fornita dal delfino di Hugo Chávez.

«La Cina non aiuta il popolo venezuelano, ma soltanto se stessa e chi quel popolo lo vuole strangolare».

Questa la risposta via Twitter tracciata senza troppi giri di parole dalla sottosegretario di Stato per gli Affari dell’Emisfero Occidentale degli Stati Uniti d’America.

Kimberly Breier, questo il suo nome, accusa il dragone di esportare i suoi “prodotti” più tipici: tirannia, oppressione, costrizioni e divieti.

Tutto il contrario, cioè, di quella libertà di cui la patria di Bolívar avrebbe un bisogno disperato.



Smartphone sempre più controllati in grado di oscurare i contenuti legati ai volti e ai progetti di un’opposizione oramai anche formalmente al bando. Dai discorsi di Juan Guaidó, in parte già rimossi dal web, ai richiami delle piazze e delle manifestazioni che hanno osato la spallata a Maduro.

Perimetri invisibili che diventano muri invalicabili per il dibattito di un Paese che dovrebbe parlarsi, confrontarsi con se stesso, e che invece muore soffocato in un silenzio imposto e adesso addirittura costruito a tavolino.



Tra accuse e tensioni, con il demone americano sfruttato come capro espiatorio ad oltranza, nel lanciare l’allarme c’è chi va persino oltre.

Si tratta di Marco Rubio, senatore a stelle e strisce nonché candidato alla presidenza nel 2016, secondo cui Maduro e i suoi sarebbero a un passo dal sospendere definitivamente l’accesso ai social network, così da disperdere le fila dei venezuelani non allineati rispetto ai dettami del regime.

Un’inversione di tendenza che fa paura. Che marcia fiera nella direzione opposta a quella della democrazia. Verso il baratro di alleanze con amici finti, ma nemici veri. Di un bene prezioso chiamato libertà.

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