L’obiettivo dichiarato è ambizioso: 2.000 dollari per ciascun americano.
La partita è ancora complessa, ma è oramai a un passo dall’essere chiusa. Dopo l’approvazione alla Camera, infatti, l’ultima parola spetta ora al Senato.
Protagonista assoluto Joe Biden e il suo piano di stimoli: un colossale pacchetto da 1.900 miliardi di dollari volto a rilanciare economia e destini a stelle e strisce, tuttora stretti nella morsa della pandemia di Covid-19.
Mentre si accavallano record sul fronte delle vaccinazioni, grazie a una media che sfora i due milioni al giorno e a un totale che sfiora i 60 milioni, gli aiuti potrebbero mettere davvero il turbo agli Stati Uniti verso la luce che finalmente si intravede in fondo al tunnel.
Non c’è il salario minimo fissato a 15 dollari l’ora, un colpo anche esteticamente pesante per un Biden che sin dalle prime battute ci si era speso attorno tanto. Ma il resto si fa molto interessante: 1.400 dollari per persona alle famiglie il cui reddito annuo non superi la soglia dei 160mila, soglia che scende a 80mila per i singoli individui. Soldi contanti che si sommano ai 600 dollari già approvati a dicembre, in arrivo a mezzo di accrediti automatici sui conti correnti di milioni di americani. Le misure includono gli studenti universitari e riguardano infine i disoccupati, per i quali è previsto un assegno settimanale di 400 dollari fino alla fine di agosto. Sostegno anche per chi è indietro con gli affitti e con i mutui nonché prestiti agevolati per le piccole e medie imprese.
Al via dunque la prima prova di unità nazionale dell’era Biden.
Con i repubblicani, però, pronti a rovinare la festa al neo presidente.
Più che per delle ragioni precise, un po’ così, quasi a prescindere, per il famoso partito (contrario) preso.