Non solo Ucraina: Biden schiera 1500 soldati al confine Usa-Messico, critiche anche dal PD

Una militarizzazione definita a scena aperta «inaccettabile»

Biden al confine col Messico
Biden al confine col Messico
di Luca Marfé
Giovedì 4 Maggio 2023, 17:42 - Ultimo agg. 22:42
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Non solo Ucraina e guerra, gli Stati Uniti schierano 1500 soldati al confine con il Messico.

L’ordine parte da Joe Biden in persona, le critiche piovono da ogni direzione. Non soltanto, come da copione, dalle file dei repubblicani. Ma anche dai banchi dei democratici.

Una militarizzazione che lascia tutti parecchio perplessi, definita a scena aperta «inaccettabile» persino da alcuni deputati della sinistra a stelle e strisce. Il partito contro il suo stesso presidente, il rischio di un’autentica escalation di un fronte migratorio che va sempre peggio, cui pare non esserci né un argine né tantomeno una soluzione.

Era stato uno dei grandi temi della campagna elettorale che aveva contrapposto Biden a Trump, ma la verità è che l’attuale Commander in Chief nonché la sua vice Kamala Harris hanno finito con l’irrigidirsi su certe posizioni ancor più del loro discusso e discutibile predecessore.

Niente sconti, insomma.
Le regole restano ferree e per garantirne il rispetto più assoluto Washington non esita affatto a schierare l’esercito.

Un segnale forte e chiaro che paradossalmente piace ai conservatori e in particolare agli elettori del Texas, Stato storicamente orientato a destra.

Una crisi umanitaria che, tuttavia, allarma tra gli altri la deputata del Partito Democratico Ilhan Omar.

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Classe 1982, di origini somale, la prima rappresentante di colore e musulmana e “velata” del Congresso americano, tuona proprio contro Biden, pur senza nominarlo espressamente:

«Il diritto di chiedere asilo è uno dei Diritti Umani fondamentali, garantito dalla Costituzione degli Stati Uniti e dal Diritto Internazionale», premette.
«Con provvedimenti di questo tipo, si criminalizzano gli innocenti», chiude con tono feroce.

A quanto pare, dunque, non è più sufficiente scaricare la colpa di tutto, addirittura di tutti i mali del mondo, sull’odiosa figura del «fascista e razzista» Trump.

A quanto pare, cioè, è giunto il momento per Biden e per Harris di trovare una soluzione concreta e definitiva a una questione annosa e spinosa, specie dopo aver annunciato, pubblicamente e ufficialmente, la rispettiva ricandidatura alla Casa Bianca 2024.
Magari, dall’altra parte, proprio e di nuovo contro il «fascista e razzista» Trump.

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