Usa-Cina, è guerra pure sulle app. Pompeo vuole vietare TikTok e Anonymous rilancia: «Spionaggio di massa»

Usa-Cina, è guerra pure sulle app. Pompeo vuole vietare TikTok e Anonymous rilancia: «Spionaggio di massa»
di Luca Marfé
Martedì 7 Luglio 2020, 14:00
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«Scaricate l’app solo se volete che le vostre informazioni private finiscano nelle mani del Partito Comunista Cinese».

Tutto fuorché diplomatico il numero uno della diplomazia di Washington: TikTok e molte altre applicazioni firmate Pechino rappresentano un problema per la sicurezza nazionale statunitense. Ragione per cui l’amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di vietarle.


Il paradosso è che il social network, ultra popolare tra i giovanissimi e in crescita esponenziale per numero di iscritti, vanta alla sua guida un amministratore delegato americano. Che attraverso un portavoce e una dichiarazione è subito corso ai ripari nel tentativo di tranquillizzare il segretario di Stato:

«La nostra priorità più alta è promuovere un’esperienza affidabile e sicura ai nostri utenti», precisando che la società non avrebbe «mai fornito alcun dato al governo cinese» e sottolineando ulteriormente che «mai lo farebbe anche qualora venisse espressamente richiesto».

Tuttavia, nulla che serva a rasserenare il clima tra le due superpotenze. Oramai al centro dell’arena di una contesa più vasta: politica, economica e pure elettorale, nell’ottica di un Trump che già da mesi ha individuato in Xi Jinping e nei suoi il capro espiatorio perfetto per i propri fallimenti.

Dai dazi, al coronavirus, alla tecnologia, insomma.

La guerra continua e questa volta a prometterla è il braccio destro del presidente. Quel Pompeo che durante l’intervista rilasciata a Fox News scuote il capo ad ogni accenno che la giornalista Laura Ingraham fa di Pechino e dintorni.

Nel frattempo, 315 milioni di download nei primi tre mesi del 2020. Più di qualsiasi altra app della storia digitale. Statistiche da capogiro, apparentemente inarrestabili. Che soltanto alcuni giorni fa, oltre ai vertici istituzionali a stelle e strisce, avevano agitato anche il gruppo di “hacktivisti” Anonymous che, nel denunciarne la pericolosità, hanno bollato TikTok come un vero e proprio «malware controllato dal governo cinese, intento in una colossale operazione di spionaggio di massa».

Sempre secondo gli hacker/attivisti del web: «da cancellare immediatamente».

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