Usa, preso il killer della strage nella chiesa afroamericana a Charleston

Dylann Storm Roof
Dylann Storm Roof
Giovedì 18 Giugno 2015, 07:39 - Ultimo agg. 19 Giugno, 09:18
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Il killer della chiesa di Charleston è stato catturato. Lo riporta la Cnn citando fonti delle forze dell'ordine. Il ventunenne omicida è stato arrestato ad un incrocio su una strada nella contea di Shelby, in North Carolina. Quando lo hanno preso alla guida della sua auto, fermo davanti a un semaforo rosso, era armato. «Si tratta di un essere umano terrificante», ha detto il sindaco di Charleston, Joseph Riley. «Attualmente è sotto custodia delle forze di polizia», avrebbe rivelato alla Cnn un alto funzionario informato dei fatti. Il nome del sospetto killer è Dylann Storm Roof.

Nella sparatoria sono rimaste uccise nove persone. La strage è avvenuta nella chiesa africana metodista episcopale Emmanuel a Charleston, nel South Carolina. Il killer è rimasto in chiesa almeno per un'ora prima di aprire il fuoco, partecipando all'incontro di preghiera in corso.

In una foto diffusa dalla polizia, Dylann Roof appare con lo sguardo truce e con indosso un giubbotto nero su cui sono cucite due bandierine: una è degli afrikaner del vecchio Sudafrica dell'apartheid, l'altra è della defunta Rhodesia razzista. La polizia ha anche diffuso un'altra foto che sembra essere una segnaletica, in cui Roof sembra indossare una tuta arancione da galeotto. Secondo alcune fonti, in passato Roof sarebbe stato incriminato per reati di droga e per violazione di domicilio. Aveva ricevuto in regalo dal padre una pistola calibro 45 in occasione del suo recente 21esimo compleanno.

Non è ancora chiaro se si tratti della stessa arma con cui ha effettuato la strage.

E' stata «la notte peggiore della mia carriera», ha detto il capo della polizia Greg Mullen, ricostruendo le fasi della strage compiuta da un uomo armato che è entrato nella chiesa durante un incontro di preghiera e aperto il fuoco. L'amministrazione Obama ha aperto un'indagine per verificare se la strage sia un crimine legato all'odio razziale. Lo riportano i media americani, sottolineando che l'azione è stata avviata dal Dipartimento alla giustizia e dall'Fbi.

Otto persone sono morte sul posto, mentre una è deceduta mentre i medici cercavano di raggiungere l'ospedale con le ambulanze. Tra le nove vittime della sparatoria di Charleston, tutte afroamericane, c'è anche il pastore della chiesa della strage. Si tratta del reverendo Clementa Pinckney, 42 anni, senatore democratico del Senato della Carolina del Sud. Lo riferisce Nbc News.Mullen ha detto che ci sono stati sopravvissuti all'attacco, ma ancora sotto choc e non in grado di essere ascoltati.

«Credo che questo sia un crimine legato all'odio razziale», ha detto Mullen. «E' l'unica ragione per la quale qualcuno potrebbe entrare in una chiesa e sparare alla gente che prega», ha detto il sindaco di Charleston Joe Riley. «E' l'atto più vile che si possa immaginare».

L'assalto è avvenuto alle 9 di sera. La chiesa storicamente nera, è antica di centinaia di anni e ospita una delle più grandi e antiche congregazioni nere a sud di Baltimora, nel Maryland. Uno dei membri fondatori della chiesa, Denmark Vesey, aveva organizzato la rivolta degli schiavi iniziata nel 1821.

La zona di Charleston è stata di recente teatro di forti tensioni razziali dopo che un poliziotto bianco di nome Michael Slager è stato incriminato per sparato ad un nero, Walter Scott, uccidendolo mentre fuggiva, disarmato. L'intera scena è stata ripresa con un telefonino e postata in internet.

«Ancora non sappiamo tutti i dettagli di quanto e successo, ma sappiamo che non comprenderemo mai cosa possa indurre qualcuno ad entrare in uno dei nostri luoghi di preghiera per uccidere delle persone», ha affermato in una nota il governatore della South Carolina, Nikki Haley. Jeb Bush, candidato alle presidenziali del 2016, aveva frattanto in agenda tra alcune ore una serie di eventi elettorali proprio a Charleston, ma in seguito alla sparatoria ha fatto sapere di aver cancellato tutto il programma.

Il discorso di Obama «Proviamo rabbia, angoscia e tristezza», ha detto Obama. «Dobbiamo essere chiari: questi fatti in altri Paesi avanzati non succedono. Troppe volte ho dovuto commentare l'uccisione di innocenti perché qualcuno non ha avuto problemi a procurarsi una pistola». La chiesa della strage «fu rasa al suolo perchè i suoi fedeli lavoravano per mettere fine alla schiavitù», ha sottolineato, aggiungendo che però assieme alla sua congregazione «si è già ripresa dalle fiamme, da un terremoto e da altri tempi bui». Ora, «con le nostre preghiere, il nostro amore e la spinta della speranza si solleverà di nuovo, come luogo di pace».

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