Volodymyr Zelensky ha vinto il John Fitzgerald Kennedy Award per aver difeso la democrazia.
Il presidente dell’Ucraina è stato incoronato eroe dalla prestigiosa fondazione americana «per aver incarnato lo spirito, il patriottismo e l’infaticabile sacrificio del popolo ucraino, in una sfida tra la vita e la morte per il proprio Paese».
«Non esiste oggi una questione più importante», si legge in una nota ufficiale firmata dalla figlia di JFK, l’avvocata e diplomatica Caroline Kennedy, «della lotta per la democrazia».
«La guerra in Ucraina», continua la dichiarazione, «ha dimostrato agli Stati Uniti e al mondo intero che la libertà non è affatto scontata e che ciascuno di noi ha la precisa responsabilità di proteggerla».
E così, l’immagine già iconica di Zelensky con il volto provato, la barba ricresciuta e la t-shirt verde militare addosso.
“Profiles in Courage”, i ritratti del coraggio.
Questo il titolo del premio, che si rifà al titolo del libro del 1957 che valse a Kennedy il Pulitzer.
Questo l’onore riservato a chi ha scelto di percorrere i sentieri più difficili pur di tutelare, letteralmente ad ogni costo, i valori più alti.
Per Putin e per i filo-putiniani, un pupazzo nelle mani di Washington.
Per la Fondazione Kennedy, invece, l’ultimo baluardo contro l’arroganza sfacciata e criminale di Mosca.
Un eroe nazionale.
Ucraino, sì.
Ma anche americano.
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