Usa via dall’Afghanistan, Trump sta con Biden: «Una meravigliosa cosa da fare»

Usa via dall’Afghanistan, Trump sta con Biden: «Una meravigliosa cosa da fare»
di Luca Marfé
Lunedì 19 Aprile 2021, 16:00 - Ultimo agg. 20 Aprile, 10:36
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Tutti con Biden, persino Trump.

Com’è nel suo stile, il tycoon non ci gira troppo attorno: lasciare l’Afghanistan è una «meravigliosa cosa da fare»

E bisogna farla subito, addirittura prima di quell’11 settembre indicato simbolicamente come data limite dall’attuale Commander in Chief.

A margine degli endorsement firmati George W.Bush e Barack Obama, si allunga così la schiera degli ex presidenti pronti a sostenere il ritiro delle truppe a stelle e strisce dalla guerra più lunga d’America. Con i rivali del 2020 che almeno su un punto si intendono. Per quanto siano pronti però, già un attimo dopo, a riprendere il filo delle polemiche proprio sul fronte della tabella di marcia.

Durante il suo mandato, Trump aveva fissato lo stesso identico obiettivo, ma al primo maggio di quest’anno.

Si agita dunque e, al di là della fretta, alza la voce su celebrazioni, date e ragioni patrie.

«Joe Biden non dovrebbe utilizzare l’11 settembre per due motivi: il primo è che possiamo andarcene via prima», con 19 anni che sono assai più che abbastanza per l’arancione. «E il secondo», continua convinto, «è che l’11 settembre rappresenta un evento e un momento molto triste per il nostro Paese e pertanto dovrebbe rimanere una giornata di riflessione e di ricordo, in onore delle grandi anime che abbiamo perso».

Una presa di posizione netta, per un’uscita sì politicamente furba, ma oggettivamente accolta da un coro di consensi bipartisan. 

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Una mossa e soprattutto una linea dalla quale paradossalmente si smarca, più che la sinistra democratica, quella destra repubblicana fiera e quasi ottusa, “ben” rappresentata da Lindsey Graham.
Secondo il senatore della South Carolina, infatti, «Con il dovuto rispetto nei confronti dell’ex presidente Trump, non c’è nulla di positivo né tantomeno di meraviglioso nel consentire ai terroristi di riemergere in un Afghanistan che rischia di sprofondare in un’altra guerra civile».

I vertici militari stanno dalla parte di Graham.
La Storia, però, archivia un ventennio in cui si è fatto tutto tranne che vincere.

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