Vaccini Pfizer, schizzano i prezzi per il nuovo contratto con la Ue: da 12 a 19,5 euro

Vaccini Pfizer, schizzano i prezzi per il nuovo contratto con la Ue: da 12 a 19,5 euro
Vaccini Pfizer, schizzano i prezzi per il nuovo contratto con la Ue: da 12 a 19,5 euro
Lunedì 12 Aprile 2021, 16:24 - Ultimo agg. 20:00
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Mentre scienziati e governi monitorano l'efficacia nel tempo dei diversi vaccini anti-Covid, la loro sicurezza e l'impatto sull'andamento dell'epidemia, una cosa è già sicura: per le aziende produttrici è un affare colossale e potrebbe continuare ad esserlo ancora a lungo se - come si sente ripetere con crescente insistenza - per conservare un'immunità contro il coronavirus saranno necessari richiami periodici o vaccini modificati contro nuove possibili varianti. Già nelle scorse settimane la Pfizer aveva evocato un aumento dei prezzi in una seconda fase. Questo balzo in alto sembra ora confermato dalle prime indiscrezioni su un negoziato in corso tra l'Ue e il colosso farmaceutico per una fornitura fino a 1,8 miliardi di dosi nel periodo 2022-2023. 

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Ad anticipare il prezzo su cui ci si starebbe mettendo d'accordo a Bruxelles è stato il premer bulgaro Boyko Borissov. Dai circa 12 euro iniziali a dose si arriverebbe ora a 19,5 euro. Un prezzo confermato all'agenzia Reuters da un funzionario europeo coinvolto nei colloqui, anche se ufficialmente la Commissione Ue rifiuta di entrare nel merito delle cifre. Pur confermando la necessità di procacciarsi circa 2 miliardi di dosi «per far fronte alle varianti e alla necessità di vaccinare bambini e ragazzi». I conti li ha fatti invece Borissov secondo cui l'aumento del prezzo potrebbe costare «approssimativamente almeno 18 miliardi di euro». A metà marzo, d'altronde, era stato un dirigente Pfizer di alto rango, il Chief Financial Officer Frank D'Amelio, a sottolineare parlando agli investitori alla conferenza virtuale Barclays Global Healthcare che nell'attuale fase la domanda e i prezzi «non sono guidati da normali condizioni di mercato».

Una situazione destinata tuttavia a cambiare, a suo parere: «Come ci muoviamo da una una situazione pandemica a una endemica - aveva detto -, le normali forze di mercato inizieranno a manifestarsi» e «la consideriamo, francamente, un'opportunità significativa per il nostro vaccino dal punto di vista della domanda e dei prezzi». Per intavolare il suo negoziato sulle dosi per il 2022-23 la Commissione europea avrebbe individuato Pfizer-BionTech dato che il loro vaccino è a tecnologia mRNA (ritenuta più efficace dall'Ema) e dato che al momento l'azienda è quella con maggiore capacità produttiva, grazie allo stabilimento tedesco di Marburgo. Mentre si inizia a discutere sull'anno prossimo, continua intanto a farsi sentire in molti Stati Ue la carenza di dosi sufficienti per l'immediato, anche se le campagne vaccinali hanno visto un'accelerazione nelle ultime settimane. Bruxelles, a riguardo, continua a fare pressioni su AstraZeneca perché rispetti gli impegni presi. La Commissione Ue e l'azienda anglo-svedese si sono incontrate, hanno fatto sapere dall'esecutivo comunitario, ma la Commissione «ancora aspetta che AstraZeneca chiarisca alcune questioni rilevanti».

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