«Migliaia di camere» alberghiere sono state prenotate dal governo Tory di Boris Johnson per far scattare «dal 15 febbraio» l'attuazione dell'annunciato piano di quarantena precauzionale sorvegliata di 10 giorni di tutti i viaggiatori autorizzati in arrivo o rientro in Gran Bretagna. Misura sancita come obbligatoria per gli ingressi da 33 Paesi (inclusi Brasile, Sudafrica e Portogallo) per cercare di evitare l'importazione sull'isola di casi di contagio con le temute nuova varianti Covid: 'sudafricana' e 'brasiliana' in testa.
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Lo ha detto oggi il viceministro degli Esteri, James Cleverly, confermando che di regola i viaggiatori interessati dovranno pagare per il soggiorno. Cleverly ha poi difeso la tempistica e i paletti fissati dal governo dalle accuse dell'opposizione laburista, che ora invoca una linea ancora più dura di prevenzione ai confini.
Foreign Office Minister James Cleverly says that "we need time to prepare" including training staff and getting rooms ready for the Government's hotel quarantine plans which will start on 15 February
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Mentre ha sottolineato la severità delle restrizioni già esistenti da un paio di settimane: con divieto di viaggio per tutti salvo giustificato motivo indicato su moduli ad hoc, certificato Covid negativo fresco di 72 ore per chiunque arrivi da qualsiasi Paese al mondo, obbligo d'isolamento cautelare in casa per tutti, anche senza sintomi.
Il Labour di Keir Starmer ha accusato in questi giorni il governo di Boris Johnson di mettere «in pericolo la vita delle persone» per i ritardi imputati nell'avvio concreto della quarantena sorvegliata negli alberghi e ha invocato un'estensione di questo provvedimento a tutti i viaggiatori e non solo a chi arriva dai 33 Paesi considerati più a 'rischio-variante'. Ma vari ministri hanno ribattuto evocando i tempi organizzativi necessari e liquidando l'ipotesi di un allargamento di massa del piano come non indispensabile, oltre che dannoso per le esigenze di un Paese interconnesso come il Regno Unito e logisticamente impraticabile: tenuto conto che andrebbe chiusa in hotel una media di 20.000 persone al giorno, contando il numero di coloro che continuano a sbarcare quotidianamente sull'isola pur nel rispetto delle limitazioni del lockdown attuale.
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